Cronaca

Stupro del Foro Italico, il giallo della telefonata: “Non ho chiamato io”

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05 Luglio 2024, 16:11

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PALERMO – L’udienza non è servita a chiarire il giallo della telefonata nella notte dello stupro. Al contrario i dubbi aumentano.

Al processo per la violenza di gruppo subita l’estate scorsa da una ragazza nel cantiere abbandonato al Foro Italico di Palermo sono stati sentiti la vittima e l’intestatario della linea telefonica da cui partì la strana chiamata.

Da una perizia commissionata dalla difesa degli imputati è emerso che quando il gruppo dei sette ragazzi era giunto nel cantiere la diciannovenne aveva ricevuto una telefonata. Era l’1:04, tre minuti dopo avere oltrepassato la barriera di lamiere che delimita la zona dei lavori.

La chiamata è durata 29 secondi. La difesa puntava a capire se la vittima avesse o meno chiesto aiuto. Un modo per sostenere la tesi che il rapporto sessuale sia stato consensuale.

Intorno alle 2 la vittima ha inviato due messaggi: nel primo scriveva non “posso più” con alcuni errori di battitura, seguito dal secondo scritto correttamente. Per capire di cose si parlava la difesa ha chiesto e ottenuto che il proprietario dell’utenza venisse sentito in aula.

Il ragazzo ha spiegato che non conosce la vittima. Sostiene di averla vista una sola volta e smentisce di averla contattata la notte del luglio dell’anno scorso. Se ciò è accaduto – e il tabulato lo conferma – allora deve averlo fatto qualcuno a sua insaputa, probabilmente un cugino che usava il suo cellulare.

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La vittima, anche lei risentita oggi, ha spiegato, di fatto smentendolo, di conoscere il ragazzo e di averlo incontrato più volte. Ha negato però di avere risposto al telefono e di avere inviato i messaggi. Il cellulare le era stato tolto ed era per terra in quei momenti terribili.

Qualcuno dunque ha usato il suo cellulare? I non ricordo del nuovo testimone hanno impedito di fare chiarezza.

Un’altra secca smentita riguarda la testimonianza del titolare di un’attività di ristorazione. Ai difensori aveva spiegato che durante un rapporto sessuale la ragazza le fece una confidenza: “Le ho chiesto cosa fosse successo, mi ha risposto testualmente… è stato bellissimo farlo con sette persone”.

Circostanza sempre smentita dall’avvocato Carla Garofalo che assiste la ragazza parte civile a processo. La vittima oggi ha negato sia di avere avuto il rapporto sessuale, sia di avere detto quella frase. Le difese avrebbero voluto metterli a confronti, ma il Tribunale presieduto da Roberto Murgia ha respinto la richiesta. Il procuratore aggiunto Laura Vaccaro si era opposta.

Il processo, che si sta svolgendo in abbreviato, è stato rinviato al 9 settembre quando inizierà l’esame degli imputati Angelo Flores (che riprese le violenze con il cellulare), Cristian Barone, Gabriele Di Trapani, Christian Maronia, Samuele La Grassa, Elio Arnao, tutti in carcere.

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05 Luglio 2024, 16:11

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