08 Luglio 2022, 17:34
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‘Dottore, mi raccomando, domani voglio andare a prendere mio figlio’. Sono le parole di un padre disperato. Sono le grida di una madre dal cuore spezzato. Sono le cose fortissime dell’amore che non si rassegna, che vorrebbe spiegato l’inspiegabile. Sono i chiodi arroventati nel petto di due genitori che hanno visto l’estate trasformarsi in un abisso, nel domicilio fantastico dei tuffi, del mare e del sole.
Così, quando sono stati ricoverati al Policlinico di Palermo, Antonio e Rosalia, non hanno pensato né alle cure, né alle loro condizioni di salute. Sono arrivati oggi. Il loro bambino arriverà domani, in una bara bianca. Le braccia si sono appese al braccio del medico, che è anche lui un padre: ‘Dottore, domani dobbiamo andare da nostro figlio’. E tutti sono rimasti colpiti dalla dignità e dal coraggio di questa coppia ferita a sangue dalla sventura.
E’ quella che stiamo raccontando come la tragedia di Sharm el-Sheik. Il piccolo Andrea che muore a sei anni, forse per una intossicazione, ma saranno le indagini a fare luce sul decesso. Suo padre che si sente male. Lo strazio unito all’angoscia. Il ritorno, dopo tanti passaggi affannosi. E adesso Antonio Mirabile e Rosalia Manosperti sono qui, tra persone gentili in camice bianco. Che stanno curando i corpi, ma stanno cercando pure di alleviare il dolore di anime spezzate.
Il viaggio delle lacrime è a puntate. Oggi, sulla pista dell’aeroporto ‘Falcone e Borsellino’ sono atterrati papà e mamma. Un’ambulanza che li aspettava è partita immediatamente verso il pronto soccorso del Policlinico, dove sono stati visitati e ricoverati. La salma del bambino, dunque, come racconta lo sviluppo di una storia tremenda, atterrerà a Palermo domani.
“È stato presentato un esposto in procura a Palermo. Abbiamo chiesto di fare tutti gli accertamenti e capire cosa sia successo a questa famiglia. Ci auguriamo che si possa fare una nuova autopsia sul corpo del piccolo Andrea per fare luce sulle cause della sua morte”. Sono le parole dell’avvocato Alessandro Gravante dello studio ‘Giambrone e partner’ di Palermo, un pool di avvocati che sta seguendo il caso. Niente attenuerà la profondità della separazione. Ma il rispetto impone che ci sia almeno la ricerca della verità. La verità. Almeno questo. (Roberto Puglisi)
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08 Luglio 2022, 17:34