23 Settembre 2024, 18:12
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PALERMO – È il sottobosco della droga che gli investigatori scandagliano per decifrare l’accoltellamento del ventunenne. C’è una novità: il giovane non è stato colpito alla Vucciria ma in piazzetta Monteleone, una zona piena di locali che si trova alle spalle delle poste centrali in via Roma.
Uno dei fendenti lo ha raggiunto al torace, fermandosi a pochi centimetri dal cuore.
C’è un precedente nella fedina penale del ferito. Risale a cinque anni fa, questioni di stupefacenti. Da allora M.S. non ha avuto più guai con la giustizia. Fa il panettiere e abita in via Brigata Aosta, nella zona dei Cantieri Navali.
È ancora in terapia intensiva, quando starà meglio potrebbe aiutare gli investigatori. Stessa cosa gli amici che erano con lui al momento dello scontro. Ancora violenza, dunque, che obbliga ad aggiornare le statistiche. Gli ultimi mesi sono stati caldissimi.
Solo per ricordare i casi più recenti. Il 19 settembre un turista del Nicaragua è stato accerchiato e picchiato da una baby gang che voleva rubargli lo smartphone alla Vucciria.
Quatto giorni prima in via dei Chiavettieri sempre alla Vucciria una trentina di giovani si sono affrontati a calci e pugni. Ad agosto risse fra bande si sono verificate in piazza Caracciolo (il mercato reso celebre dalla mano di Renato Guttuso è tra i luoghi più caldi della città) e in via Dante. A luglio fra piazza Olivella e via Monteleone di fronte il teatro Massimo cinque o sei ragazzi hanno preso di mira un loro coetaneo.
Qualche settimana prima al teatro un gruppo di persone ha aggredito e rotto il setto nasale ad un giovane avvocato. Nei giorni precedenti in via Maqueda un tunisino era stato picchiato da un somalo, deceduto dopo alcuni giorni di agonia. L’elenco potrebbe proseguire a ritroso nel tempo, fino all’omicidio di Lino Celesia all’interno della discoteca Notr3.
È vero le statistiche dicono che nelle grandi città c’è un tasso di criminalità superiore, ma la scia di violenza che investe Palermo è innegabile.
Di contro il numero degli agenti in servizio diminuisce. Lo dice Giovanni Assenzio, segretario provinciale Uil Polizia Palermo. “In appena dieci anni – dice Assenzio – il personale dell’Ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico della questura di Palermo è diminuito del 25% passando da 410 agenti in servizio nel 2014 ad appena 310 nel 2024, mentre la Squadra mobile si è ridotta da 285 unità del 2019 a 204”.
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23 Settembre 2024, 18:12