Palermo, contro il Genoa|una sfida tra “ammazzagrandi”

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19 Settembre 2008, 14:46

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La partita degli ex, la sfida tra due squadre con due presidenti “fuori dal comune”, un match tra due rose costruite per contendersi un piazzamento nell’Europa che verrà. 

Si sprecano le definizioni accostabili al Palermo-Genoa che delizierà gli occhi degli oltre 20 mila spettatori attesi al Barbera per la seconda uscita del Palermo di Ballardini. All’ombra di Montepellegrino si affrontano le squadre che hanno certificato una settimana fa la crisi della Roma vice-campione d’Italia e del Milan campione del mondo. Saranno i novanta minuti del Barbera a dirci chi è più in forma tra l’aquila e il grifone che si fregiano del titolo di “ammazzagrandi”.

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Lo spettacolo e i gol dovrebbero essere assicurati. Il consiglio per gli scommettitori è di giocare sull’over. Ballardini e Gasperini non sono tecnici che temono il gioco a viso aperto. L’allenatore rossoblu mette in campo le sue squadre affidandosi al collaudato e spregiudicato 3-4-3. Sulla sponda palermitana, trovata la chiave di volta contro la Roma di Spalletti, sembra certa la conferma da parte di Ballardini del modulo 4-3-1-2 che tanto ha pagato nel confronto coi giallorossi.
Non ci sarà Miccoli, mattatore nella gara contro i capitolini. Al fianco di Cavani nella coppia d’attacco rosanero dovrebbe esordire Succi. Per il resto appare scontata la conferma della formazione vincente contro la Roma: difesa a quattro con Cassani, ancora preferito a Raggi sulla destra, e Balzaretti a sinistra, coppia centrale formata da Bovo (uno dei tanti ex di turno ndr) e Carrozzieri. A centrocampo fiducia al trio Nocerino-Liverani-Bresciano, con l’australiano libero di svariare prevalentemente sul fronte di sinistra e con licenza di affondare sulla trequarti avversaria. Dietro le punte sarà affidato al rigenerato Simplicio il compito di pressare il portatore di palla avversario e rilanciare le punte Succi e Cavani.
A pesare notevolmente sull’economia di gioco rosanero sarà l’assenza di Miccoli, capace di dare fantasia e dinamicità all’attacco palermitano, ma in una squadra che ha ritrovato il sorriso e le giuste motivazioni per iniziare un nuovo ciclo non c’è spazio per arrendersi davanti a un’assenza, anche se di spessore come quella del Romario del Salento.
Sulla sponda rossoblu due i dubbi del tecnico Gasperini: uno a centrocampo, dove è incerto sino all’ultimo l’epilogo del ballottaggio tra Rossi (che sarà premiato dal Genoa club di Pozzallo ndr) o Mesto per un posto sulla corsia destra della linea mediana; l’altro nel tridente d’attacco dove Palladino e Milito potrebbero essere affiancati sulla destra da Sculli. In difesa certo l’impiego di Biava, Ferrari e Criscito.
I pericoli per la retroguardia rosanero sono molteplici: dall’astuzia di Milito in area di rigore alla velocità e al dribbling dell’ex Gasbarroni sempre in palla quando incrocia i colori rosanero. Per replicare la prestazione della settimana scorsa il Palermo dovrà essere perfetto. Archiviato l’effetto novità determinante contro la Roma, Ballardini dovrà affidarsi alla voglia dei singoli di far vedere che la squadra ha fame e vuole fare un nuovo salto di qualità. In difesa specialmente sarà vietato distrarsi come in occasione della partita inaugurale di Udine e nei primi dieci minuti contro la Roma.
Arbitra Gabriele Gava di Conegliano Veneto, assistenti Francesco Milardi di Reggio Calabria ed Enrico Fittante di Cosenza. Quarto uomo Sebastiano Peruzzo di Schio.

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19 Settembre 2008, 14:46

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