“Calci e schiaffi ai bimbi in classe”| Condannate tre maestre elementari

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04 Aprile 2017, 15:38

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PALERMO – “Versi di lamento dei bambini”, annotavano i finanzieri mentre ascoltavano le registrazioni delle microspie.

Il giudice per l’udienza preliminare Fabrizio Anfuso ha condannato tre maestre di una scuola elementare di Partinico accusate di aver maltrattato alcuni alunni. Il gup, accogliendo le richieste del pm Ilaria De Somma, ha condannato a tre anni e mezzo Vita Fuoco, tre anni e quattro mesi per Francesca Orlando, tre anni e due mesi per Giuseppina Mattina. Disposti risarcimenti alle parti civili rappresentate dagli avvocati Filippo Gallina, Lorena Tritico, Bernardo Daniele Petruso, Ugo Forello e Valerio D’Antoni.

Quarantacinque giorni di riprese video e audio dentro la classe descrissero uno spaccato di violenze, soprusi e angherie. Vittime bambini di sette anni, uno di loro disabile. 

Tutto inizia quando una bambina torna a casa da scuola. Nella sua stanzetta non si limita, come fa sempre, a giocare con la sua bambola preferita. La schiaffeggia, la maltratta. Il padre si insospettisce. Poi, la bimba si confida. Sta ripetendo una scena vista a scuola con la “maestra che alza le mani, tira schiaffi e botte in testa”.

Il genitore si rivolge ai finanzieri di Partinico che riempiono di microspie e telecamere la classe: “La maestra di sostegno tira l’orecchio, gli dà uno schiaffo sulle mani… un altro schiaffo senza alcun motivo. Non paga gli dà un pizzicotto, scatenando la reazione del bambino per il dolore provocato”.

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Ed ancora: “Prende per il cappuccio il bimbo disabile… trattiene il bavero del giubbotto del bimbo disabile per poi trascinarlo a terra”. È un’escalation di violenza: “Dà dei calci al bambino disabile che si trova sotto il banco”. Non si comporta diversamente la collega nei confronti di un altro alunno: “Si avvicina con fare minaccioso… gli lancia due schiaffi con la mano destra”.

Le microspie rendono il quadro ancora più crudo: “Ora basta… ora mi arrabbio… ti faccio piangere”. Dopo qualche istante di pausa si sentono le lacrime del bambino. È a terra e reagisce scalciando. “… i calci alla maestra… no a nessuno… che ti ha fatto la compagnetta… che tu le hai dato… sei monello, sei monello”, dice l’insegnante.

Il momento più drammatico è quello in cui i finanzieri descrivono la scena dell’insegnante che “con il tacco della sua scarpa, dapprima pesta il piede del bambino disabile e successivamente gli pesta il ginocchio”. Non ti permettere più di faccio nuovo”, Urla “nooo hai strappato il foglio… perché hai strappato la pagina? (si sente il rumore degli schiaffi)… minchiaaa… è terribile… mettiti là .., perché è scema è scema… o ti aggrizzi o ti aggrizzu io”.

I toni sono quelli che non ti aspetti in una scuola: “Oggi vi fazzu a facci tanta… ma ora tu rugno... ti ni rugnu navutru”. Ce n’era abbastanza, secondo il procuratore aggiunto Salvatore De Luca e il sostituto Ilaria De Somma, per mandare le maestre ai domiciliari.

 

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04 Aprile 2017, 15:38

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