11 Maggio 2015, 19:30
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CATANIA – Se c’è un filo conduttore nella schizofrenica stagione di un Catania che ha deluso aspettative e speranze di immediato ritorno in massima serie, questa è l’incertezza. Dopo un aprile ad alti livelli e l’accensione di un’illusoria fiammella per tentare un rientro in extremis in zona play off, con la possibilità di giocarsi l’accesso al torneo di A dalla porta di servizio, maggio ha riportato in casa etnea antichi e sinistri spettri di una retrocessione da evitare a qualsiasi costo.
La salvezza sembrava a un passo, eppure è bastato non vincere in casa contro il Livorno e perdere in malo modo, come riconosciuto dallo stesso Marcolin, sul campo di un Brescia tornato in pista proprio in virtù del successo sui rossoazzurri, per rimettere tutto in discussione. I tre punti di vantaggio sulla quintultima piazza, che costringerebbe Calaiò e compagni a giocarsi tutto alla lotteria del playout, non permettono di dormire sonni tranquilli, specie se si considera che la sfida casalinga contro il Cittadella, in programma sabato, a questo punto rappresenta un vero e proprio scontro diretto.
Per questo motivo, i vertici societari hanno deciso di mandare in ritiro la squadra sino all’impegno contro i patavini. Non una scelta punitiva, ma al contrario la volontà di supportare il gruppo nella ricerca della necessaria concentrazione per un match che mette in palio ben più di tre punti. Già una stentata salvezza rappresenterebbe un magro bottino, tenendo conto delle ambizioni palesate la scorsa estate e del sontuoso mercato portato avanti nelle ultime due sessioni di trattative, una clamorosa discesa tra fiamme e inferi della Lega Pro sarebbe uno smacco difficilmente accettabile dalla piazza.
Non è il caso, tuttavia, di lasciarsi impressionare da scenari ancora evitabili, a patto di non concedersi ulteriori passi falsi. La rosa del Catania ha le qualità per chiudere al meglio un torneo travagliato, prima di staccare la spina e proiettarsi verso un futuro dai contorni ancora oggi poco chiari. Occorrono un paio di punti per mettere a tacere sussurri e fantasmi, una vittoria permetterebbe di scaricare la tensione e di assistere all’ultima giornata da semplici spettatori. Un lusso, di questi tempi, che sarebbe il caso di concedersi.
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11 Maggio 2015, 19:30