21 Maggio 2019, 19:02
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L’Inps lo annuncia sul proprio sito: per le pensioni il mese di giugno sarà tempo di conguagli e tagli “d’oro”. Sono le conseguenze del taglio della rivalutazione annuale delle pensioni, applicato da aprile e previsto dall’ultima legge di bilancio per i trattamenti sopra tre volte il minimo (1.522 euro al mese). “Nel mese di giugno 2019 viene recuperata la differenza relativa al periodo gennaio-marzo 2019”, precisa l’Istituto nazionale della previdenza sociale. Money.it fornisce alcuni esempi delle differenze tra il vecchio e il nuovo regime di rivalutazione, dai quali si deduce che l’importo trattenuto per le tre mensilità andrà da 0,87 euro (per una pensione da 1.800 euro) a 133,08 euro (per una pensione da 10 mila euro).
Come anticipato, nel calderone anche il taglio alle “pensioni d’oro” (i trattamenti pensionistici superiori a 100 mila euro annui). In una circolare del 7 maggio scorso, l’Inps ha chiarito le modalità ricordando che dal primo gennaio 2019, e per cinque anni, “i trattamenti pensionistici diretti complessivamente eccedenti l’importo di 100.000 euro lordi su base annua sono ridotti di un’aliquota percentuale in proporzione agli importi dei trattamenti pensionistici”. La riduzione partirà dal 15% sugli importi da 100.000 a 130.000 euro; sarà del 25% da 130.000 a 200.000 euro; del 30% da 200.000 a 350.000 euro; del 35% da 350.000 a 500.000 euro; fino al 40% per la quota di importo oltre i 500.000 euro.
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21 Maggio 2019, 19:02