Impastato via dalla biblioteca | Il sindaco: “Non è razzismo”

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10 Settembre 2009, 18:41

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“Ma quale razzismo? Ma quale aiuto alla mafia?”. Cristiano Aldegani, sindaco di Ponteranica (Bergamo) non ci teneva a finire nell’occhio del ciclione. Eppure avrebbe dovuto saperlo. La sua decisione di rimuovere dalla biblioteca comunale l’intitolazione a Peppino Impastato per dedicarla a don Baggi (prete noto nel profondo Bergamasco, ma si dovrà aspettare per legge ancora un anno, quando saranno passati i dieci anni dalla morte) ha fatto il giro della penisola, sul comprensibile canovaccio Nord contro Sud. Un eroe antimafia cancellato da un oscuro prete polentone.  Un siciliano giubilato in terra leghista. La polemica rovente è servita.

Sindaco Aldegani, ha visto cosa ha combinato?
“Non era mia intenzione”.

La biblioteca del suo paese sarà ridotta in macerie e Peppino sarà ancora vivo nel cuore della gente. Siamo arrabbiati da siciliani e da antimafiosi.
“E io che c’entro?”.

Come che c’entra?
“Mi permetta di raccontarle la storia”.

Permesso accordato. Sa che il fratello di Peppino, Giovanni, ha detto che la sua azione è un’offesa?
“Mi spiego. L’intitolazione fu decisa dalla giunta precedente di centrosinistra un anno e mezzo fa. Noi eravamo all’opposizione e manifestammo la nostra contrarietà, già allora”.

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Perché?
“Nulla contro Peppino, nulla contro i siciliani. Ma siamo una piccola comunità che deve preservare soprattutto i suoi luoghi, la sua memoria”.

Le reazioni?
“L’incontro con ‘Libera’ è stato cordiale. Ognuno è rimasto sulle sue posizioni e la giunta ha votato a maggioranza”.

E dunque?
“Padre Baggi era un grande prete. Senta…”.

Dica.
“Mi hano accusato di essere pro-mafia. Assurdo. Il nostro Roberto Maroni sta realizzando cose bellissime proprio contro la mafia”.

Cosa pensa di Peppino Impastato?
“Onore a Peppino e a tutti quelli che sono caduti per la legalità e per la libertà”.

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10 Settembre 2009, 18:41

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