Per aiutare i bambini disagiati | Adesso c'è un'associazione - Live Sicilia

Per aiutare i bambini disagiati | Adesso c’è un’associazione

L'Associazione Famiglie Affidatarie Palermo si pone l'intento di promuovere l'affidamento familiare, come soluzione alle necessità e al diritto dei troppi bambini che vivono nelle comunità, ad avere una famiglia che si prenda cura di loro.

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PALERMO – C’è un’associazione a Palermo, che si prende cura dei bambini, ma non si tratta di bambini come tutti gli altri. L’Afap, l’Associazione Famiglie Affidatarie Palermo, si pone l’intento di promuovere l’affidamento familiare, come soluzione alle necessità e al diritto dei troppi bambini che vivono nelle comunità perché nati in ambienti disagiati e in famiglie che non possono provvedere al loro sostentamento, ad avere una famiglia che si prenda cura di loro.

“I bambini che vivono nelle case-famiglia sono davvero tanti e hanno forti traumi che si portano dietro dalla nascita e dalla loro famiglia di origine – Parla Adriana De Trovato, consigliera dell’associazione, insieme a Giovanna Campanella, sua compagna di avventura – A questi traumi se ne aggiungono tanti altri, come il fatto di non potere essere seguiti per come si deve. Anche la migliore delle case-famiglia – aggiunge – non può dare ai bambini le attenzioni, le cure e soprattutto l’affetto di cui necessitano i minori per evitare di diventare adolescenti difficili e adulti problematici incapaci di relazioni affettive sane”.

L’Afap, nata da pochi mesi, ha iniziato a fare opera di promozione sociale e ha preso contatti con le istituzioni che si occupano di affido, dal Presidente della Regione, al garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza, all’assessorato regionale e comunale per le Politiche familiari, al Presidente del Tribunale dei Minori, con cui i rappresentanti dell’associazione hanno avuto di recente un incontro, mirato ad aprire un canale di comunicazione tra tutti gli Enti, a limare le problematiche e ad eliminare inutili ritardi nel l’iter burocratico che va solo a discapito dei bambini in attesa di avere una famiglia tutta loro.

“Non tutti sanno – precisa Giovanna Campanella – che l’affido è aperto alle coppie sposate, alle coppie di fatto e anche ai single. Non tutti sanno che a Palermo c’è un centro affidi del comune che gestisce egregiamente e con grande umanità l’istituzione dell’affido, informando e formando i potenziali affidatari e sostenendo gli affidatari. Non tutti riflettono – precisa ancora – sul fatto che il timore di perdere un bambino quando si instaura un legame affettivo che nasce in chi si avvicina all’affido, non ha senso in una società che obbliga i nostri figli ad allontanarsi dalle famiglie in cerca di un lavoro degno di questo nome e che comunque l’amore dato, non è mai perso perché arricchisce anche chi lo dona”.

Le consigliere sperano in una collaborazione da parte di tutti gli enti atta a sensibilizzazione e ad informare gli utenti della presenza di questa soluzione per i bimbi più sfortunati, che hanno bisogno di crescere in ambienti familiari sani. “Abbiamo già partecipato a diversi eventi per diffondere l’affido e farci conoscere” ha detto Campanella. “Inoltre stiamo cercando di percorrere due strade: recuperare più affidatari possibili per toglierli dalle case-famiglia e poi vorremmo aprire un dialogo con le figure istituzionali che ruotano attorno ai centri affidatari, affinché venga chiarito e regolamentato l’iter dell’affidamento”.

Il fattore economico è un altro tallone d’Achille. In Sicilia, i centri affidatari hanno un rimborso spese poco puntuale e decisamente inferiore rispetto alla media nazionale. Inoltre – concludono le consigliere – “mentre a livello nazionale il garante per l’infanzia e per l’adolescenza esiste, in Sicilia nonostante esista le legge dell’agosto 2012 che prevede la sua nomina, la legge non è ancora diventata esecutiva. Cosa dobbiamo aspettare ancora?”.


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