Revisioni nulle in Sicilia,| la Regione: spetta a noi farle

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23 Giugno 2010, 15:39

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“Le revisioni effettuate dalle officine di autoriparazione della Sicilia e le operazioni tecniche di controllo sui veicoli circolanti nel territorio dell’Isola vengono espletate seguendo rigorosamente le vigenti disposizioni legislative europee e nazionali”. Lo afferma l’assessore regionale alle Infrastrutture, Luigi Gentile in risposta all’articolo pubblicato su “S” sulle oltre 900 mila revisioni effettuate in Sicilia e ritenute nulle dallo Stato. Dal 17 agosto 2009, infatti, i centri autorizzati per la revisione dei veicoli emettono un tagliando che porta la dicitura “Regione siciliana” invece del ministero dei Trasporti e la Regione incassa tutti i diritti. Per lo Stato non sono ritenute valide ed è nato una costesa finita di fronte alla corte Costituzionale.

“Per l’espletamento di tali operazioni tecniche – spiega Gentile – la Regione siciliana si avvale di un sistema telematico, il ‘portale Pagonline’, gestito dal proprio istituto cassiere, ovvero il Banco di Sicilia Unicredit Group. Ciò consente di continuare ad acquisire alle casse regionali, i diritti dovuti per ciascuna operazione di revisione, e quindi, di compensare i costi sostenuti per l’esercizio delle attività di rilascio della concessione, per l’effettuazione dei controlli sulle officine, per l’adozione di sanzioni, per l’esame dei ricorsi, per la stampa dei tagliandi di revisione e per la fornitura dei servizi di trasmissione dati”.

Luigi Gentile

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“A mio avviso – osserva l’assessore – risulta legittimo, il diniego della Regione siciliana ad utilizzare un sistema di revisione dei veicoli gestito (per effetto del decreto dirigenziale emanato dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti il 10 luglio 2009) in regime di monopolio e quindi, in violazione del principio di concorrenza, da Poste italiane. E’ chiara, dunque, la motivazione che spinge la Regione siciliana ad opporsi a questo provvedimento, sollevando tra l’altro un conflitto di attribuzione dinanzi alla Corte Costituzionale”.

“In attesa che il conflitto di attribuzione si risolva, la Regione siciliana continua a farsi carico di tutti gli oneri connessi al trasferimento del personale e al funzionamento degli uffici. Rimane tuttavia indiscussa – conclude l’assessore Gentile – la disponibilità della Regione a trovare una soluzione condivisa del problema ma che dovrà tener conto dei costi che sostiene la Regione per l’esercizio delle funzioni trasferite”.

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23 Giugno 2010, 15:39

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