09 Ottobre 2015, 13:27
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CAPO D’ORLANDO (MESSINA) – L’esordio stagionale l’ha risolto lui, con una giocata da circo a pochi secondi dallo scadere. Zoltan Perl, con i piedi sul parquet e un pallone tra le mani, dimostra ben più dei vent’anni certificati dalla carta d’identità. Nella sua prima partita in Serie A con l’Orlandina lo ha dimostrato, giocando da veterano e trovano punti fondamentali per la prima vittoria in campionato contro Cantù. La guardia ungherese, dal canto suo, evita di ingigantire quanto fatto e pensa a migliorarsi agli ordini di coach Griccioli: “Credo di essere un normale ventenne, niente di speciale – ha dichiarato Perl al sito ufficiale dell’Orlandina – in campo però sono davvero ambizioso. Voglio sempre migliorare in ogni allenamento e in ogni partita. Fuori dal campo penso di essere un ragazzo socievole, non molto loquace, ma mi trovo bene con i compagni e con la gente del posto”.
Per il giovane Zoltan non è solo la prima esperienza all’estero. Si tratta anche della prima esperienza fuori dalla sua città d’origine, dove è nato e cresciuto non solo come persona, ma anche come giocatore di basket: “Sono nato in Ungheria, a Szombathely, città a ovest vicino al confine con l’Austria. Ho iniziato a giocare a basket lì quando avevo otto anni. Ho giocato per un solo club in carriera prima di questa stagione. Ho fatto parte della prima squadra per due anni e mezzo, la passata stagione sono stato nominato capitano e per me è stato un onore”.
In estate, la svolta. Perl arriva a Capo d’Orlando per una serie di provini e ruba subito la scena a tutti. L’occhio lungo del ds Sindoni, che aveva già il suo nome nel proprio taccuino, e il via libera di coach Griccioli hanno fatto sì che per la guardia proveniente dallo Szombathely arrivasse un contratto da firmare: “Sono arrivato la prima volta a Capo a maggio, ma non ho avuto tempo per visitarla. Ora ho potuto e mi piace tanto la città, davvero bella. Non è un problema per me che sia una piccola città, in Ungheria vivo in un piccolo centro vicino la città, Capo anzi è grande. Qui la gente poi è molto gentile”.
Il suo impatto col basket italiano è stato senza dubbio positivo. Questo perché, tra le altre cose, la pallacanestro della Serie A si adatta al meglio alle sue caratteristiche: “Mi piace la pallacanestro italiana, il modo in cui le squadre giocano qui. È un basket veloce, mi trovo bene perché questo è uno dei miei punti di forza. Mi piace il gioco di squadra, ovviamente sono giovane e dovrò migliorare, ma questa è la ragione per cui sono qui. Posso imparare tanto dagli allenatori e dai giocatori più esperti. So che la Serie A è un ottimo campionato con tante grandi squadre e ogni gara sarà tosta, ma anche noi siamo una buona squadra e daremo tutto in ogni gara, cercando di vincerne il più possibile. Spero che al termine della stagione avremo tanti ricordi stupendi insieme”.
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09 Ottobre 2015, 13:27