Pulvirenti indagato per reati fiscali

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08 Giugno 2010, 12:02

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Sono finiti sotto inchiesta i presidenti di Catania, Udinese, Ascoli, Empoli e Cesena, le cinque società di calcio -di serie A le prime due e di serie B le altre tre- perquisite questa mattina dalla Guardia di Finanza nell’ambito di un’indagine coordinata dal pm di Milano Carlo Nocerino, con al centro una maxi evasione fiscale internazionale da 150 milioni di euro.

Il presidente del Catania, Tonino Pulvirenti

Da quanto si è appreso, gli indagati per reati fiscali sono Tonino Pulvirenti (Catania), Franco Soldati (Udinese), Roberto Benigni (Ascoli), Fabrizio Corsi (Empoli) e Igor Campedelli (Cesena). Queste ultime tre società erano state ‘visitate’ dalla Gdf una prima volta tempo fa. Nel nuovo filone di inchiesta gli indagati sono in tutto 307 e sono i rappresentanti legali che hanno ricoperto tale incarico nel 2009.

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Si aggirerebbe attorno ai 3 milioni di euro l’evasione fiscale contestata alle società di calcio. L’inchiesta coinvolge 280 imprese per un’evasione totale che si aggira attorno ai 150 milioni di euro, con la creazione di fondi neri all’estero attraverso un meccanismo di false fatturazioni. Le indagini hanno preso il via dal ritrovamento di una ‘lista’ di clienti del faccendiere Giovanni Guastalla. In questo ambito sarebbero coinvolte anche le società di calcio per un’evasione totale di circa 3 milioni di euro.

“Al Calcio Catania, al momento, non c’é stata alcuna perquisizione su inchieste della Procura di Milano, ma solo controlli di routine. Comunque noi siamo tranquilli perché non abbiamo alcunché da temere: i nostri conti sono in ordine”. Ha commentato l’amministratore delegato della società etnea, Pietro Lo Monaco, all’Ansa.

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08 Giugno 2010, 12:02

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