PALERMO – Il cerchio si stringe sempre di più. Ed emergono elementi significativi su un gruppo di ragazzi. Uno di loro, in particolare, contribuisce ad alimentare forti sospetti con il suo comportamento. Gli investigatori che cercano chi ha sferrato il calcio mortale che ha ucciso Aldo Naro alla discoteca Goa si sono concentrati su un diciassettenne dello Zen. Sono andati a casa a cercarlo per ascoltarlo, ma di lui non ci sarebbe traccia. Secondo alcuni testimoni, saprebbe cosa è accaduto all’interno del locale notturno nella folle notte costata la vita al giovane medico.
I pubblici ministeri del Palazzo di giustizia hanno allertato i colleghi della Procura per i minorenni che, eventualmente, diventerebbe competente sulla posizione del diciassettenne. A lui e ad altre persone i carabinieri sono arrivati analizzando i filmati delle telecamere della discoteca e ascoltando decine di testimonianze.
In attesa di rintracciarlo e verificare se si sia trattato di un allontanamento volontario o di una casualità, i pm Claudio Camilleri, Sirio De Flammineis, e Carlo Marzella, coordinati dall’aggiunto Claudio Corselli e dal procuratore Franco Lo Voi, continuano a cercare di fare chiarezza su una vicenda ancora oscura. Vengono passati in rassegna i protagonisti della notte. Dai clienti della discoteca a chi gravita nel mondo della sicurezza del locale. Quella notte è stata popolata da figure autorizzate a garantire i controlli nel locale e altre che non si comprende ancora a che titolo fossero presenti.
