10 Novembre 2016, 06:30
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PALERMO – Gli uomini del clan mafioso si riunirono in un magazzino all’ingrosso di pesce surgelato. Avevano dato appuntamento a qualcuno che si era “meritato” una punizione. Le microspie registrarono il pestaggio. Le indagini sfociate nel blitz Panta Rei dello scorso dicembre hanno piazzato Paolo Calcagno al vertice del potente clan che di Porta Nuova che domina sulla parte centrale della città. Fino al suo arresto era un insospettabile imprenditore del settore ittico.
Il 19 marzo 2014 i carabinieri accesero le telecamere davanti allo stabilimento Worldfish di via delle Cappuccinelle. È uno dei magazzini di proprietà di Calcagno che fu il primo ad arrivare, seguito da Rocco Marsalone, Ludovico Scurato, Giuseppe Ruggeri, Rosario Fricano, Francesco Paolo Grances e Salvatore Bertolino. Infine Giuseppe Di Giovanni e Rosario Fricano. Tutti coinvolti nell’inchiesta di dicembre, tranne Bertolino che è un pregiudicato per armi e reati contro il patrimonio.
Il magazzino era stato riempito di cimici, che registrarono le voci di un pestaggio. Di Giovanni: “… cornuto, cornuto che non sei altro… la sera non ci stai a casa?… lo hai capito che devi finire?… è da un po’ che mi prendi per il culo… vattene, vattene… pezzo di cornuto che sei…”.
Di quale colpa si era macchiato Bertolino resta un mistero. Finito il pestaggio, andarono via tutti insieme. E Fricano chiuse la porta.
Un servizio sulla vicenda lo trovare anche sul mensile “S”. (clicca qui per acquistare la copia digitale)
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10 Novembre 2016, 06:30