Ok al Piano di edilizia sociale | Pronti mille nuovi alloggi - Live Sicilia

Ok al Piano di edilizia sociale | Pronti mille nuovi alloggi

Il Consiglio comunale ha approvato il Piano di edilizia sociale che permetterà alle cooperative di riqualificare gli edifici pericolanti del centro storico e le aree industriali dismesse. Una mossa che potrebbe portare alla costruzione di mille nuovi alloggi.

sala delle lapidi
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PALERMO – Sala delle Lapidi da’ il via libera al Piano urbano di edilizia sociale che, secondo alcune stime, potrebbe portare alla costruzione di almeno mille nuovi appartamenti tra centro storico e edifici industriali dismessi da almeno tre anni, come l’ex Keller, i magazzini Guli’ o Ancione. Una risposta all’emergenza abitativa che ormai da anni riguarda Palermo, in cui secondo uno studio compiuto alcuni anni fa servirebbero almeno settemila alloggi.

Il Piano rappresenta il primo provvedimento di una settimana che il consiglio comunale dedicherà tutta all’urbanistica e all’edilizia, con i Prusst che andranno invece di scena oggi, mentre il prossimo passo sarà’ il nuovo Piano regolatore generale.

Le cooperative, che hanno da anni a disposizione alcuni fondi regionali ad hoc, potranno acquistare nel centro storico edifici pericolanti per ristrutturarli o, in caso irreparabile, addirittura abbatterli per costruire appartamenti per l’appunto “sociali”, che abbiano cioè prezzi non eccessivamente elevati: da 100 a 110 metri quadrati per un prezzo che si aggirerebbe intorno ai 180mila euro. La priorita’ andra’ agli edifici sequestrati perché a rischio crollo: attualmente sono 14, ma potrebbero essere anche un centinaio.

I nuovi edifici, però, dovranno rispettare la precedente volumetria, cioè non si potranno ingrandire le strutture. Le uniche eccezioni riguardano le cooperative che utilizzeranno tecniche eco-compatibili (pannelli fotovoltaici o misure per il risparmio energetico) oppure bonificandoli dall’amianto. Per queste due categorie è prevista una deroga: potranno ampliare solo in altezza, quindi senza espandere le attuali strutture e non consumare ulteriore territorio. Nel resto della città, invece, il Piano contemplerà anche gli edifici industriali dismessi da almeno tre anni. Escluse le zone di verde agricolo e montano.

Le cooperative, però, avranno solo un anno di tempo per presentare le domande e acquistare le strutture, proprio per impedire trattative troppo lunghe e in qualche modo calmierare i prezzi. “Questo è un intervento emergenziale – commenta il presidente della commissione Urbanistica Alberto Mangano – per dare una risposta al settore della cooperazione che rischia di perdere finanziamenti ormai arrivati al limite, ma questo atto indica una svolta nella gestione del territorio nella salvaguardia del verde e nella riqualificazione di zone gia’ costruite”.

LE REAZIONI
“Questo provvedimento – afferma l’Assessore Bazzi
– permette anche di effettuare interventi in aree di proprietà comunale, per le quali sarebbe troppo oneroso un intervento pubblico ma che hanno il grande vantaggio di non porre problemi di esproprio. In tempi rapidi dopo l’esecutività della delibera pubblicheremo il bando con il quale appunto punteremo sugli interventi rivolti ad interi isolati di proprietà comunale.” “Nel centro storico – conferma l’Assessore – possiamo ipotizzare la disponibilità di una volumetria su cui intervenire per realizzare alcune centinaia di appartamenti. Ovviamente le aree comunali che saranno scelte dovranno essere abbastanza grandi da consentire ciascuna un intervento che sia sostenibile in termini economici da parte delle cooperative.” “Un’ulteriore disponibilità di alloggi – sottolinea l’Assessore Tullio Giuffrè – deriverà dalla possibilità di intervenire in aree industriali dismesse ormai improduttive: un modo per utilizzare l’edilizia sociale cooperativa per il recupero di importanti porzioni di territorio, oggi del tutto abbandonate.” L’accento sull’aspetto sociale di questo provvedimento viene posto invece dall’Assessore Agnese Ciulla, che ne rimarca l’importanza “in una città che soffre una cronica carenza di alloggi e nella quale il diritto alla casa è spesso mortificato. L’aver incluso la possibilità di forme di “social housing” è un ulteriore elemento positivo di questa delibera, che mostra la grande attenzione con cui il Consiglio ha affrontato la materia.” Il Sindaco Leoluca Orlando rimarca l’aspetto fortemente innovativo di questo provvedimento “che per la prima volta dimostra in modo concreto come la pianificazione degli interventi in materia di edilizia residenziale si possa fare senza prevedere di dover aggredire nuove parti del territorio, ma diviene essa stessa uno strumento per la riqualificazione dell’esistente. Si tratta per Palermo di una vera svolta, una rivoluzione sociale e culturale, il cui impatto sulla nostra comunità si misurerà negli anni”.


“Esprimo grande soddisfazione per l’approvazione della delibera sul piano urbano di edlizia sociale
– dice il vicecapogruppo di Idv Pierpaolo La Commare – della quale vanno, a mio avviso sottolineati 3 punti di forza: la delibera consente alle cooperative, titolari di contributi regionali per la realizzazione di unità abitative, di non perdere i finanziamenti la cui scadenza è l’anno 2013; consente di indirizzare tali finanziamenti per la riqualificazione di edifici diruti (in centro storico) o edifici industriali dismessi (nelle altre zone della città), realizzando dunque nuove unità abitative senza ulteriore cementificazione del suolo; saranno immessi sul mercato immobiliare nuove unità abitative accessibili ai ceti medio bassi, una parziale risposta ai fabbisogni abitativi della città. Un’ultima considerazione sull’ottimo lavoro di perfezionamento della delibera stessa svolto dalla commissione Urbanistica in tutte le su componenti di maggioranza e minoranza”.

“A seguito dell’approvazione di questa delibera, ho proposto – dice Antonella Monastra, capogruppo Ora Palermo SedieVolanti – insieme al presidente della commissione urbanistica Alberto Mangano, un ordine del giorno che invita l’Amministrazione a valutare la possibilità, al momento della formazione dei programmi costruttivi previsti, di concedere un incremento di volumetria pari al 10% da restituire all’Amministrazione.Il numero equivalente di appartamenti sarà assegnato ai nuclei familiari aventi diritto. Non si potranno costruire nuovi edifici ma, rispettando la precedente volumetria, sarà possibile rispondere, attraverso questo accorgimento, all’ emergenza casa che la città vive oggi così drammaticamente”.

“Il Consiglio comunale ha approvato, ieri, un atto deliberativo, che può rappresentare, per molti aspetti, una soluzione ai tanti casi di edilizia fortemente degradata, che si registrano nel territorio della città di Palermo. Nell’adottare gli indirizzi da seguire, nella redazione dei programmi costruttivi da destinare all’edilizia residenziale pubblica (convenzionata e sovvenzionata), il Consiglio ha ribadito che questi programmi si sviluppino, in primo luogo, nel Centro storico, in presenza di ordinanze contingibili e urgenti, rivolte all’eliminazione del pericolo crolli, introducendo il potere pubblicistico di agire nei casi di inerzia o dissenso dei proprietari degli immobili”. Lo rende noto il Vice Presidente Vicario del Consiglio comunale di Palermo, Nadia Spallitta. “Inoltre – prosegue-, è stata prevista la possibilità di interventi di edilizia agevolata anche nelle zone D (convocazione industriale, su edifici realizzati e dismessi da almeno 3 anni). Con un emendamento, proposto da alcuni consiglieri della Commissione urbanistica e votato dall’aula, è stata anche estesa la possibilità di intervenire in altre zone territoriali omogenee (B,C,F), in relazione agli edifici, dotati di regolare concessione edilizia, realizzati prima del 1997”. “L’emendamento – sottolinea il Vice Presidente del Consiglio comunale – propone condizioni premiali nei casi di interventi sostenibili e con adozione di fonti di energia rinnovabili”. Per Spallitta “il provvedimento cerca di dare risposte all’annoso problema del diritto all’alloggio e alle tante imprese locali, oggi in crisi per la difficoltà di operare nell’edilizia, senza arrecare danni all’ambiente e al consumo del suolo pubblico”. “Infatti, l’atto deliberativo – aggiunge – , sul quale esprimo soddisfazione, anche perché si tratta di una scelta, che ho fortemente sostenuto in aula, esclude la possibilità di programmi costruttivi nelle aree di verde, verde agricolo, verde pubblico e storico, e destinate a servizi. Da questo punto di vista ritengo fondamentale che le future scelte del Consiglio, in materia urbanistica, escludano o limitino il consumo di suolo pubblico, privilegiando e valorizzando l’edilizia già esistente”. “Sarà compito del nuovo Piano regolatore, previa verifica dell’osservanza degli standard urbanistici, organizzare in modo organico il territorio– conclude -, coniugando esigenze di sviluppo economico con la salvaguardia dei beni ambientali e culturali, per scrivere, davvero, una nuova e diversa pagina di storia del territorio, che abbandoni definitivamente ogni forma di sfruttamento edilizio, per lasciare il passo alla ricerca di armonia e bellezza, indispensabili per il rilancio dell’economia e del turismo dell’economia cittadina”.

“Dal consiglio comunale di Palermo giunge un segnale importante di attenzione per la tragica crisi dell’edilizia che ha messo in ginocchio migliaia di famiglie”. Lo afferma il presidente della Cassa edile di Palermo Fabio Sanfratello. “In questo momento drammatico per un comparto che ha visto sfumare tremila posti di lavoro – prosegue -, forse non è esagerato definire storica la delibera dell’assise cittadina che prevede la realizzazione di alloggi di edilizia agevolata per le famiglie a basso reddito e interventi nelle aree degradate del centro storico e nelle zone in cui ci sono edifici industriali dismessi”.


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