Piano giovani, dopo 3 anni i tirocini | Ma in tanti hanno già rinunciato - Live Sicilia

Piano giovani, dopo 3 anni i tirocini | Ma in tanti hanno già rinunciato

Solo un ragazzo su quattro è pronto a partire. Nel 2014 il caos dopo un guasto al sistema informatico. L'ELENCO DEI TIROCINI, NOME PER NOME

PALERMO – Dopo tre anni, forse ci siamo. Il dipartimento regionale della Formazione ha pubblicato oggi gli elenchi dei tirocini del Piano giovani, frutto del famoso “click day”. Si tratta degli 800 “incroci” andati a buon fine nella finestra di agosto. La seconda, dopo quella di luglio. Ma parliamo dell’anno 2014. Quando il sistema messo in piedi dalla Regione e dalle ditte esterne saltò in aria non consentendo a tanti giovani di prendere parte a quello che con abbondanti dosi di enfasi era stato definito dal presidente Crocetta come un progetto epocale e rivoluzionario.

E invece, il giocattolo si ruppe presto. Tra il 14 luglio e il 5 agosto del 2014, appunto, solo in pochi riescono ad accedere al servizio informatico, mentre tanti altri ragazzi restano fuori. Penalizzati, si legge in un decreto dell’assessorato all’Istruzione, dai “noti malfunzionamenti del sistema adottato dalla società Ett”. Un sistema che va in “tilt” facendo esplodere non solo la rabbia dei giovani, ma anche mezzo governo regionale. Che in quei giorni doveva “reggere” il conflitto fortissimo tra l’ex dirigente Anna Rosa Corsello (accusata per i ripetuti ‘affidamenti diretti’ alla Ett) e l’assessore Nelli Scilabra sulla quale – durante una drammatica seduta in commissione Lavoro all’Ars – caddero i sospetti della burocrate, soprattutto in riferimento alle potenziali assunzioni in Italia Lavoro, azienda coinvolta nella gestione dell’Avviso.

Disarcionata, ma solo per pochi mesi, Anna Rosa Corsello tornerà al dipartimento Lavoro, da dove pubblicherà un nuovo avviso sui corsi, prima dell’uscita definitiva e più recente a causa di qualche guaio giudiziario. Lascerà la giunta, invece, Nelli Scilabra, sacrificata da Crocetta in occasione di uno dei tanti rimpasti.

Il Piano Giovani così rischia di rivelarsi l’ennesimo flop dell’esperienza di questo governo. Perché al momento, degli 800 ragazzi che avevano raggiunto un “accordo” con l’azienda che avrebbe dovuto ospitare il loro tirocini, solo 227 sono pronti a partire. E gli altri? Il dipartimento guidato da Gianni Silvia ha inviato, in queste ore, una mail a ciascuno di loro, provando a salvare il salvabile, dopo i pasticci degli anni passati. Una lettera che sembra quasi suggerire: “Ti ricordi del Piano giovani?”. Adesso quei ragazzi potranno esprimere la propria adesione o meno al progetto. Ma il rischio – e il sospetto – è che tra i 494 giovani il cui tirocinio è “in fase di valutazione”, molti avranno già deciso di rinunciare. Del resto, è inverosimile pensare che quei ragazzi, negli ultimi tre anni e mezzo, non abbiano avviato nuove attività professionali, non abbiano deciso di lasciare la Sicilia, non siano più solleticati dai 500 euro mensili previsti da Piano o semplicemente abbiano perso l’interesse al progetto per altri motivi. Magari perché nel frattempo hanno aderito ad altri progetti come Garanzia Giovani (è successo già tra gli 800 della prima finestra del click day).

Ma non solo. Perché anche quando il giovane dovesse assicurare la propria adesione, servirà poi il via libera dell’ente “ospitante”. E anche in questo caso, quei tre anni rappresentano una vera e propria “epoca” (questa volta sì) dal punto di vista commerciale. Quanti, tra quegli studi professionali non avranno più bisogno di giovani tirocinanti? Quante aziende e società avranno chiuso i battenti o cambiato la propria mission o i propri obiettivi? Insomma tra tirocinanti stufi e soggetti “ospitanti” che sono mutati, il rischio è che, a oltre tre anni di distanza dal rutilante annuncio del governo, il Piano giovani si ripresenti in toni assai più dimessi e ridimensionati.

Di sicuro è che già 79 tirocini sono già “naufragati”. Per tutti gli altri è partita l’avviso: entro il 20 febbraio bisognerà rispondere a quella mail che sembra chiedere: “Vi ricordate del Piano giovani?”.


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