02 Agosto 2024, 04:59
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CATANIA – La vicenda non è certo nuova. Ma si arricchisce, purtroppo, quotidianamente del racconto dello scempio. Nella collinetta di Monte Po, nulla cambia. La discarica che c’è sempre stata rimane.
La fine dell’asfalto ed il via alla strada sterrata, conduce ad un accumulo di immondizia (anche speciale pericolosa) che di volta in volta viene dato alle fiamme con tutto ciò che significa e produce. Finendo smistato nell’aria. Tutt’attorno le residenze del quartiere popolare per una storia che, come detto, si verifica da sempre e non conosce stagione. Semmai in estate con la complicità dei roghi, si acuisce.
Un recente sopralluogo effettuato dalle Guardie dell’Eps (“Rivolgiamo un appello al Prefetto: si intervenga”, ci dicono), nella porzione che ricade nel territorio di Misterbianco, ha portato alla luce una un ammasso di ulteriori detriti finiti su una distesa di enormi latte, già pre-esistenti. Non un reperto archeologico ma l’ennesima stazione di una via crucis del degrado. Eps che hanno denunciato in Procura più volte questo irriverente stato di cose.
Di questo luogo vi abbiamo già raccontato delle pile di copertoni e di altre storie che meriterebbero più dignità rispetto alla fotografia attuale.
Come quella legata a quei fondi del Pnrr che sarebbero in cantiere per la realizzazione di un Parco (compreso anche per la porzione del Vallone Acquicella). Ma parliamo al condizionale: mai più di adesso una coniugazione più appropriata. E la parole d’ordine diventa insozzare e incendiare: altro che termovalizzatori. Qui si è abbondantemente più avanti.
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02 Agosto 2024, 04:59