Politiche, la sfida dei piccoli |Lavori in corso sulle liste

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23 Dicembre 2017, 16:02

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PALERMO – I cespugli si attrezzano in vista delle Politiche di marzo. Cercando di unire le forze per staccare un biglietto per Camera e Senato. Il Rosatellum richiede il tre per cento per accedere alla spartizione dei seggi col proporzionale. E per puntare a quell’obiettivo, accanto ai big più o meno certi di superare la soglia, stanno prendendo corpo altre liste più piccole che cercheranno di dare man forte. La situazione è fluida e le trattative sono in corso in questi giorni.

Il centrodestra

La “quarta gamba” della coalizione è stata battezzata questa settimana a Roma. Si chiama “Noi per l’Italia” e mette insieme una serie di formazioni centriste. Ci sono i fuoriusciti di Alternativa popolare che non hanno seguito Lorenzin e Alfano nell’alleanza col Pd. Il loro riferimento nazionale è Maurizio Lupi. In Sicilia si sono mostrati interessati a questo percorso tra gli altri Simona Vicari e Vincenzo Vinciullo. Poi c’è il Cantiere popolare di Saverio Romano, che è vicepresidente del nuovo movimento. E con lui dovrebbero esserci anche gli autonomisti di Lombardo e Idea Sicilia di Roberto Lagalla. Poi, fuori dall’Isola, ci sono Raffaele Fitto, Enrico Zanetti di Scelta Civica, il veronese ex leghista Flavio Tosi.

Ma questa potrebbe non essere l’unica lista centrista della coalizione. L’Udc di Lorenzo Cesa, infatti, è rimasta fuori dal gruppo e pare voglia correre con il suo simbolo dello scudo crociato. Che qui in Sicilia alle Regionali ha ottenuto un buon sette per cento.

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Il centrosinistra

Accanto al Pd dovrebbero esserci tre liste, salvo sorprese. Una è quella formata da Verdi, Psi e alcuni seguaci di Romano Prodi. Si chiama “Insieme” e ha nel simbolo il ramoscello dell’Ulivo. In Sicilia però le perplessità non sono mancate. Dentro i Verdi alcuni dirigenti hanno contestato l’alleanza col Pd. L’altra lista, se i promotori riusciranno a raccogliere le firme, è quella “+Europa” di Emma Bonino. E poi c’è la lista centrista di moderati a cui lavora da qualche settimana Pierferdinando Casini. Vi confluirà Alternativa popolare, la parte che non torna nel centrodestra. In Sicilia i big che seguiranno Alfano (che non si candida) sono Giuseppe Castiglione, Dore Misuraca, Enzo Fontana. “Se il Paese pian piano esce dalla crisi è anche perché noi abbiamo lavorato a questo governo, la gente lo capirà”, confida Castiglione. Poi ci sono i Centristi per la Sicilia, il gruppo di Gianpiero D’Alia con Marco Forzese. Dentro al progetto sarà anche Italia dei Valori, che in Sicilia ha ancora una sua organizzazione (siciliano è il segretario nazionale Ignazio Messina).

Non sembra interessato a questa prospettiva il Centro democratico di Bruno Tabacci. Che pensa piuttosto a una “Lista Gentiloni” da mettere su insieme al Pd. “Non partecipiamo alle piccole liste civetta – dice il segretario regionale Francesco Attaguile -. Dopo il “gran rifiuto” di Pisapia, Tabacci ha lanciato senza enfasi l’idea della lista Gentiloni. Rispetto a questo deve pronunciarsi il Pd. Noi rappresentiamo quanti non volendo votare Renzi non vogliono sfasciare”.

 

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23 Dicembre 2017, 16:02

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