Precari, da lunedì | attiva l’unità di crisi

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31 Ottobre 2013, 20:30

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PALERMO – Un’unità di crisi per ‘disinnescare’ la bomba precari in Sicilia. I sindacati Cgil, Cisl e Uil hanno incontrato oggi il presidente della Regione Rosario Crocetta, l’assessore agli Enti locali Patrizia Valenti e il direttore generale del dipartimento del Lavoro Anna Rosa Corsello per discutere sulle possibili soluzioni della vertenza che coinvolge circa ventimila lavoratori a tempo determinato degli Enti locali, la cui stabilizzazione è stata messa fortemente in dubbio dalla conversione in legge, ieri, del decreto D’Alia sul pubblico impiego.

Ma oggi, come detto, si è discusso delle possibili vie di uscita. I sindacati, così, hanno proposto – e il presidente ha accolto – l’istituzione di un’unità di crisi, che coinvolge, oltre agli stessi rappresentanti sindacali, anche il presidente della Regione e gli assessori competenti (Funzione pubblica, Economia, Lavoro) e l’Anci. Presenti, per la Cgil Mimma Argurio e Michele Palazzotto, per la Cisl Maurizio Bernava e Gigi Caracausi, e Giorgio Magaddino per la Uil.

“Rivendichiamo – hanno detto i sindacalisti – maggiore concretezza e coesione in una vicenda di estrema gravità e delicatezza, che coinvolge migliaia di siciliani”. L’unità di crisi si riunirà già lunedì. In quell’occasione verranno messe sul tavolo le proposte dei sindacati, da avanzare in occasione di un incontro a Roma nei prossimi giorni. Un incontro nel quale i sindacati discuteranno della questione col ministro D’Alia, il governatore Crocetta, i ministri e i parlamentari siciliani. “Il presidente della Regione – commentano unitariamente Cgil, Cisl e Uil – ha accolto le nostre preoccupazioni, dopo l’approvazione della legge nazionale. E ha fatto propria la nostra proposta. Per far ‘rientrare’ l’emendamento cancellato dalla Camera nella prossima legge di stabilità – spiegano i sindacalisti – bisogna che la Sicilia presenti una proposta credibile”.

Una proposta che potrebbe comprendere l’istituzione di un bacino di lavoratori unico che – spiega l’assessore Valenti – “sarebbe a salvaguardia dei lavoratori precari: non vogliamo che nessuno venga lasciato per la strada”. Ma nel frattempo il ministro della Funzione pubblica Giampiero D’Alia non risparmia parole di fuoco. “Fossi un precario – scrive il ministro in una nota – prenderei a calci nel sedere quei politici e quei sindacalisti che nella Regione hanno concorso a creare questo sistema fatto di bugie, ricatti e collusione”. I partiti, dal canto loro, si schierano dalla parte dei lavoratori. “Pronti a sostenerli”, si dichiarano Antonello Cracolici, presidente della commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale e parlamentare del Pd e Rosario Filoramo, consigliere comunale del Pd di Palermo.”Non esiste un’Italia migliore della Sicilia – dicono i due democratici – e il pregiudizio nei confronti dei precari degli enti locali siciliani è insopportabile”. Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, invece, annuncia di avere già “elaborato alcune proposte di emendamento alla legge di stabilità con cui prevedere, a costo zero per lo Stato, la possibilità di proroga dei contratti del personale precario”.

Ma per il Partito dei siciliani, se si è arrivati a questo punto la colpa è prevalentemente del ministro D’Alia, colpevole, secondo il capogruppo all’Ars Roberto Di Mauro di essere “assolutamente inconsistente dal punto di vista politico e di ignorare la realtà dei fatti delle nostre amministrazioni locali”. A questo, per gli autonomisti, si aggiunge la “mancanza di credibilità del Governo regionale che pure quando non deve chiedere contributi allo Stato si dimostra del tutto inadeguato”.

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31 Ottobre 2013, 20:30

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