Presidente, ma perché?

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24 Febbraio 2010, 17:36

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“Non vorrei coinvolgere il calcio in queste operazioni qui. Io sono solidale con gli operai di Termini Imerese, ma non ce l´ho né con la Fiat, né con la Juventus. Soprattutto non vedo come c’entri la società bianconera con la fabbrica. Io come Palermo Calcio e come persona sono solidale con loro, mi preoccupo molto. Però non vedo come ritorcere una cosa triste come gli operai che sono senza lavoro lì, contro la Juventus”. Questa la seconda parte del Maurizio Zamparini pensiero sulla Fiat. Veramente, intervistandolo ieri, ci era sembrato che la posizione del presidente fosse un tantino più cooperativa. Prendiamo atto. E, prendendo atto, esprimiamo anche un certo stupore. Nessuno ha chiesto a nessuno di mettere a  ferro e fuoco lo stadio di Torino. L’idea era quella di un piccolo gesto che probabilmente non sarebbe servito a nulla, ma che avrebbe dimostrato una solidarietà vera. Zamparini non vuole coinvolgere il calcio in siffatte operazioni? Bè, il calcio quando vuole sa intrecciarsi con operazioni che fanno accapponare la pelle. Perché sarebbe un peccato, per una volta, utilizzarlo per una dedica alla sofferenza? Insomma, prendiamo atto che la solidarietà a parole è il pregio di tutti. In concreto – come si dice in Trinacria – il fatto è uno e il discorso è un altro. Poveri operai. R.P.

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24 Febbraio 2010, 17:36

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