16 Ottobre 2024, 06:08
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PALERMO – L’obiettivo è messo nero su bianco nella relazione d’accompagnamento al ddl Variazioni di bilancio: “rallentare il flusso di giovani intelligenze” che lasciano la Sicilia per proseguire gli studi lontano dall’Isola. Lo strumento ideato dalla Regione e messo in campo con la manovra giunta all’Ars è il “prestito d’onore”.
Destinatari della misura gli studenti universitari iscritti negli atenei siciliani. Il prestito potrà raggiungere la cifra di diecimila euro e sarà concesso dagli istituti di credito che aderiranno all’iniziativa. La dotazione finanziaria è di sei milioni di euro, che verranno assegnati all’Irfis. Soldi che serviranno per gli interessi sui prestiti e per la costituzione di un fondo di garanzia che coprirà fino al 30% del finanziamento.
Il prestito avrà durata decennale, con un preammortamento (cioè la fase nella quale il debitore pagherà rate composte soltanto gli interessi) sino a un massimo di cinque anni. Gli interessi sul prestito verranno corrisposti durante il preammortamento direttamente dalla Regione alle banche attraverso l’Irfis, la Partecipata regionale che in questa manovra è protagonista anche delle misure per le imprese.
Pochi i requisiti individuati dal governo regionale per accedere al prestito per gli studenti universitari: iscrizione al primo anno delle università o agli anni successivi, ma in questo caso con il conseguimento di almeno il 50% dei Crediti formativi previsti per ciascun anno accademico; possesso di un Isee inferiore a ventimila euro.
La fase operativa della misura passerà attraverso un tavolo tecnico tra Regione Siciliana, Irfis e Abi Sicilia: nascerà una convenzione con gli istituti aderenti all’iniziativa. Le modalità di attuazione saranno affidate a un decreto dell’assessore regionale per l’Economia Alessandro Dagnino, come per le norme di sostegno alle imprese.
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16 Ottobre 2024, 06:08