Primarie, volano gli stracci | tra diffide e accuse reciproche

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26 Gennaio 2012, 17:03

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La corsa per le primarie non è ancora ufficialmente cominciata e già volano gli stracci nel centrosinistra, fra diffide, avvocati e tavoli congelati. A dare il via alle danze è stato Fabrizio Ferrandelli, candidato del Polo civico, che con una nota ha denunciato l’impossibilità di presentare oggi le firme a sostegno della sua candidatura. “Questa mattina – dice Ferrandelli – il presidente del comitato mi ha informato che per ragioni di ‘opportunità politica’ non mi era possibile consegnare le firme. Invito ancora una volta tutti i candidati, i partiti, i movimenti, i militanti e i cittadini a mantenere sereno il clima della campagna elettorale, non prestandosi al gioco delle strumentalizzazioni”.

Un j’accuse in piena regola indirizzato al presidente del comitato organizzatore, che però è il cracoliciano di stretta osservanza Antonio Rubino. Una circostanza curiosa, visto che proprio Antonello Cracolici sarebbe uno dei big sponsor di Ferrandelli. “E’ vero, stamane Ferrandelli mi ha chiesto di poter presentare la sua candidatura – si difende Rubino – ma, anche se sono il presidente, ho ritenuto giusto contattare un altro componente del comitato perché fosse con me alla consegna delle firme. Titti De Simone in un primo momento mi ha detto di sì, poi su sollecitazione di Sel ha cambiato idea”. Un dietrofront, quello della De Simone, che secondo Rubino sarebbe dovuto alla direzione del partito convocata dai vendoliani. “Proprio per la direzione ci hanno chiesto di spostare a sabato il termine ultimo di consegna delle firme – continua Rubino – io avrei accettato tranquillamente quelle di Ferrandelli, anche per rasserenare il clima di confusione che si è creato, ma devo garantire il tavolo e non ho potuto fare altro che adeguarmi a quanto mi è stato detto e comunicarlo”.

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A stretto giro di posta è arrivata la replica di Sergio Lima (nella foto), coordinatore provinciale di Sel: “Ieri abbiamo chiesto al presidente del comitato di congelare il tavolo per 48 ore – spiega Lima – e di posporre di conseguenza tutte le operazioni, riunendo nuovamente il tavolo domani pomeriggio e fissando il termine ultimo per la firme a sabato mattina. Una decisione che è stata comunicata a tutti i candidati, compreso Ferrandelli. Con il tavolo congelato, chi poteva accettare le firme o controllarle? Non c’è stata alcuna valutazione di carattere politico, forse quello di Ferrandelli è solo un modo per cercare un po’ di visibilità”. Una stoccata in piena regola al candidato alle primarie, che però non si ferma qui: “Ferrandelli non può più sperare di cavalcare l’antipolitica dopo aver fatto accordi con pezzi che vanno al di là del Terzo polo – continua Lima – in teoria, stando alle sue parole, chiunque potrebbe sostenerlo a Palermo. Forse ieri sera era troppo impegnato con i suoi avvocati a inviare una diffida a me e ad Erasmo Palazzotto (coordinatore regionale di Sel, ndr) per un articolo comparso su un blog, per accorgersi del rinvio di 48 ore”.

Per Titti De Simone, di Per Palermo è ora, “non c’è alcun complotto. Sel ha chiesto di congelare il tavolo, richiesta condivisa da noi come dai Radicali: è evidente che non si potevano controllare le firme. Ma non c’è stata alcuna valutazione politica, semmai una decisione coerente con quella del giorno prima. Se volevano accettare le firme potevano farlo, ma non potevano pretendere la nostra presenza. Se poi si vogliono fare inutili polemiche è un altro discorso, ma non penso ce ne sia bisogno in questo momento”.

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26 Gennaio 2012, 17:03

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