03 Maggio 2013, 17:57
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CATANIA – La Corte d’Assise presiediuta da Rosario Cuteri ha rigettato le eccezioni presentate dalla difesa di Salvatore Di Grazia, accusato dell’omicidio della moglie Mariella Cimò, sulla legittimità e costituzionalità del giudizio immediato, che ritenevano quindi nulla la richiesta del procedimento abbreviato. Per i giudici non sussiste questione di nullità.
L’udienza, che ha visto la presenza in aula di Salvatore Di Grazia, è proseguita con l’ammissione degli elementi probatori da tutte le parti: accusa, difesa e parti civili. Accolte tutte le prove presentate dalla procura rappresentata da sostituto procuratore Angelo Busacca: la parte predominante è composta dai filmati di video sorveglianza poste davanti alla casa della vittima il giorno della scomparsa della Cimò: il 25 agosto 2011. Oltre a filmati prodotti dalle trasmissioni televisive. Accettati anche i documenti della parte civile, per la difesa, invece, il giudice ha accolto tutte le richieste dell’avvocato Giuseppe Rapisarda, tranne una. L’unica riserva è quella riguardante una perizia speciale per lo studio dei video della camera di sicurezza dei vicini di Di Grazia a San Gregorio. Il collegio difensivo chiede che questi file vengano periziati tramite una tecnica particolare. Prima di decidere, la Corte vuole ascoltare i carabinieri che hanno analizzato i filmati e selezionato alcuni frame.
Le richieste di accezione erano state presentate dalla difesa in quanto con la richiesta di giudizio immediato viene meno l’udienza per le indagini preliminari e, di conseguenza, secondo la difesa l’interrogatorio di garanzia prima dell’inizio del processo. Di Grazia, infatti, è stato ascoltato dal Gip solo a novembre quando è stato arrestato dai carabinieri. E per la difesa questo non avrebbe permesso all’imputato di poter rispondere avendo piena conoscenza di tutti gli elementi di prova acquisiti dalla procura, di cui sono stati informati solo con la richiesta di rinvio a giudizio. Tra questi elementi ad esempio, la segnalazione di due ragazzi alla trasmissione quarto grado di aver visto, mesi dopo la scomparsa della donna, Mariella Cimò in un autobus. Questi due giovani sono stati ascoltati dai procuratori.
La prossima udienza è fissata per il 18 giugno. Altre due, tranne rinvii, sono state programmate per il 25 giugno e 9 luglio.
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03 Maggio 2013, 17:57