Procreazione assistita in Sicilia, i privati in convenzione

Procreazione assistita, in Sicilia 3,5 milioni per i privati in convenzione

Le parole dell'assessore regionale alla Salute
l'annuncio
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PALERMO – In autunno anche le strutture private specializzate in procreazione medicalmente assistita in Sicilia garantiranno le prestazioni in convenzione col sistema sanitario nazionale; per questo sarà stanziato un budget di tre milioni e mezzo di euro. Lo ha annunciato l’assessore regionale alla Sanità Daniela Faraoni, nell’ambito del convegno “Le sfide in IVF”, in corso fino a domani a Palermo, all’auditorium officine Bellotti.

Procreazione assistita in Sicilia, i fondi

“Da quest’anno anche la pma rientra nei Lea, c’è un’assunzione della maggior parte dei costi da parte dello Stato, per garantire un accesso equo per questo tipo di interventi, per garantire a tutti la possibilità di perseguire un desiderio di genitorialità, che pone una questione sociale, a cui sono sensibili sia il governo regionale che quello nazionale – ha detto Faraoni – Alle strutture private, che finora hanno lavorato in regime di libera professione, garantiremo un convenzionamento per dare lo stesso identico trattamento, nei limiti del budget, e le stesse possibilità agli aspiranti genitori”.

È una rivoluzione per le coppie siciliane che vogliono affrontare i loro problemi di sterilità, rivolgendosi a luminari della materia, anche in ambito privato. Si tratta di spese non indifferenti, che possono anche toccare i diecimila euro. Su questa e su tutte le altre sfide della fecondazione in vitro e dell’ovodonazione si stanno confrontando i professionisti, molti giovani medici, che stanno prendendo parte al convegno presieduto da Giuseppe Valenti, direttore scientifico del centro Genesy di Palermo, e dal professore Antonio Perino, direttore del centro pubblico interaziendale pma Palermo.

Salvatore Iacolino, direttore generale dell’assessorato alla Salute, ha precisato come i prossimi passaggi per l’attuazione di questa rivoluzione “saranno attuati nella prima decade di luglio, poi ci sarà un decreto con i suoi tempi tecnici”.

“L’obiettivo è garantire uniformità fra le tre strutture pubbliche e le nove private che si occupano di pma in Sicilia. La spesa prevista è di tre milioni e mezzo di euro”, ha aggiunto.
“Finalmente – plaude Giuseppe Valenti, direttore scientifico del centro Genesy – anche in Sicilia le spese per le tecniche di riproduzione assistita saranno sempre coperte dal servizio sanitario nazionale, è verosimile pensare che questo piano possa essere operativo già da settembre. Ci sono tante famiglie che aspettano, non avendo la capacità di accedere a spese che costano migliaia e migliaia di euro”.


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