Sindacati e imprenditori in corteo| “La politica faccia qualcosa di concreto”

di

27 Febbraio 2012, 19:14

3 min di lettura

Dopo i Forconi, anche imprenditori e sindacati scenderanno in piazza. Questa volta, però, non ci saranno blocchi dei tir e del gasolio, bensì una lenta e silenziosa “Marcia per il lavoro produttivo”. È così che le 17 sigle tra associazioni di categoria e sindacati chiamano la manifestazione che si terrà giovedì primo marzo, a partire dalle 10, nella via principale di Palermo, tra piazza Croci e il teatro Massimo.

“Non ci aspettiamo che i politici marcino insieme con noi – ha messo subito le mani avanti Ivan Lo Bello, presidente di Confindustria Sicilia, che oggi a Palermo ha partecipano alla presentazione della manifestazione – ma vogliamo che facciano qualcosa di concreto”. E se le risposte non arriveranno, gli imprenditori saranno pronti a mettere in atto altre iniziative. “Persino a fare disobbedienza civile, magari consegnando alla Regione le nostre licenze”, ha estremizzato Elio Sanfilippo, presidente di Legacoop Sicilia.

La misura è colma. I numeri della crisi parlano chiaro: oltre 550 mila disoccupati, 500 mila famiglie sulla soglie della povertà, migliaia di imprese costrette a chiudere di cui 55 mila agricole. “Con un dato così – ha osservato Gerardo Diana, numero uno di Confagricoltura Sicilia – l’Isola è più vicina alla Grecia di quanto si pensi”. Di emergenza lavoro ha parlato poi Mariella Maggio della Cgil: “Donne e giovani sono il vero volto di questa crisi. In Sicilia la disoccupazione giovanile galoppa al 41% e una donna su 2 oggi non lavora”. “È necessario – ha continuato la sindacalista – che ognuno faccia la sua parte. Il governo nazionale deve intervenire in favore del Mezzogiorno e colmare il gap con il Nord. Penso alle Ferrovie delle Stato che stanno abbandonando la Sicilia nel silenzio più totale”.

Articoli Correlati

Tutti d’accordo anche sulla rimodulazione dei fondi europei. “Per superare la crisi – ha aggiunto Claudio Barone della Uil – chiediamo al governo regionale di spendere subito, e bene i fondi, dell’Unione Europea per avviare opere, infrastrutture ma soprattutto lavoro”. “Finora abbiamo assistito a un ping pong di colpe sulla mancata spesa dei fondi per lo sviluppo – ha denunciato il presidente di Confartigianato Sicilia, Filippo Ribisi che il 1 marzo scenderà in piazza insieme con tutti i dipendenti della sua azienda di impianti elettrici. «Non si può più aspettare”. “Da governo e Ars – ha tuonato Maurizio Bernava, segretario generale della Cisl Sicilia – ci attendiamo decisioni. E da palazzo d’Orleans, che si avvalga dell’assistenza e della collaborazione del governo nazionale e della Commissione Ue per la spesa produttiva dei fondi Ue”. “Siamo a un passaggio epocale. La marcia, vuole sollecitare un’emozione forte come quella che si determinò nell’Isola all’indomani della stragi del ‘92”.

Per la prima volta nella storia della Sicilia, sindacati e associazioni di categoria di ogni colore e segno si mettono insieme per chiedere a gran voce misure straordinarie per la crescita economica. La marcia è promossa da Cisl, Cgil, Uil, Ugl, Confindustria, Confcommercio, Cna, Confesercenti, Confartigianato, Cia, Confagricoltura, Confapi, Casartigiani, Claai, Confcooperative, Legacoop e Unicoop. La manifestazione prevede il concentramento dei partecipanti alle 10 a piazza Croci, quindi un corteo si porterà fino a piazza Verdi. Per l’occasione è previsto l’arrivo a Palermo di un centinaio di pullman dalle nove province dell’Isola. Al momento non ci sono previsioni sul numero di partecipanti ma le associazioni hanno chiesto ai loro iscritti di aderire a questa forma di protesta tenendo chiuse imprese e attività commerciali. Nello stesso giorno è previsto lo sciopero nazionale dei mezzi pubblici.

Pubblicato il

27 Febbraio 2012, 19:14

Condividi sui social