Arrivano i mini-commissari | Da Ingroia a Tucci, stop ai vecchi

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03 Novembre 2014, 13:15

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PALERMO – E adesso spuntano i “mini-commissari”. L’ultimo pasticcio di una riforma delle Province che doveva essere epocale e si sta trasformando in un enorme caos. Il 31 ottobre scorso sono scaduti i mandati per i commissari in carica. Commissari nominati dal presidente della Regione, dopo lo scioglimento del vecchio ente e la creazione dei Liberi consorzi. Così, il governo a metà ottobre si è visto costretto a deliberare la proroga della gestione commissariale fino al 30 marzo del 2015. Una proroga che non è ancora legge. Così, il presidente Crocetta, per colmare un evidente “vuoto”al vertice degli enti, ha sperimentato una nuova “formula”: nove commissari ad acta, per due mesi, in vista della nomina dei commissari “veri”. Intanto, saltano tutte le vecchie guide dei Liberi consorzi: da Tucci a Palermo a Ingroia a Trapani. In attesa di una eventuale ma per nulla scontata conferma.

A metà ottobre, come detto, il governo si era visto costretto a chiedere altri cinque mesi di commissariamento. “Il legislatore regionale – si legge nella relazione tecnica che l’ormai ex assessore alle Autonomie locali Patrizia Valenti aveva allegato al ddl di proroga – ha posto due limiti: il primo legato all’approvazione della riforma in itinere ed un limite temporale rappresentato dalla data del 31 ottobre p.v.”. Ma, come detto, la riforma è ancora in alto mare, mentre il 31 ottobre è già stato superato. Ma la proroga voluta dal governo non è ancora legge. È stata infatti depositata all’Ars, in prima commissione, ma non è ancora arrivato il via libera da Sala d’Ercole. Uno stallo che aveva gettato nel panico anche diverse categorie  che hanno come referente proprio l’ex Provincia: se l’incarico è scaduto e la proroga non c’è ancora, chi guida il Libero consorzio?

Così, ecco la soluzione individuata dalla Regione: i mini-commissari. Nove “commissari ad acta” che avranno il compito di colmare il vuoto, in attesa dell’arrivo dei (veri) commissari. Da nominare solo dopo l’ok alla proroga. Nomi che potrebbero essere tutti nuovi. Saltano per il momento, insomma, tutti gli incarichi precedenti. Compreso quello di Antonio Ingroia alla Provincia di Trapani. Un incarico, quest’ultimo, che era stato già bocciato dall’Autorità anticorruzione. Una decisione che adesso rischia di tradursi, come paventato in un’interrogazione parlamentare di Forza Italia, in sanzioni nei confronti del presidente Crocetta. Sanzioni che potrebbero arrivare anche al blocco delle nomine del governatore per tre mesi.

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Ma intanto, le nuove nomine sono arrivate. Si tratta in tutti i casi di funzionari del dipartimento delle Autonomie locali. Nemmeno dirigenti, insomma, a guidare, sebbene a tempo, un ente centrale e importante come il Libero consorzio. Le cariche hanno una durata di due mesi. Ad Agrigento va Vincenzo Lauro, a Caltanissetta Vicnenzo Raitano, a Catania Sergio Azzarello, a Enna Francesco Riela, a Messina Girolamo Ganci, a Palermo Carmelo Messina, a Ragusa Giuseppe Petralia, a Siracusa Nicolò Lauricella, a Trapani Daniela Leonelli. E già non mancano le polemiche: “Ci risulta – attacca il capogruppo di Forza Italia Marco Falcone – che il commissario inviato a Catania sia addirittura un semplice istruttore. Sarebbe un’assurdità, considerata la complessità di un ente come l’ex Provincia. Presenteremo già nelle prossime ore una interrogazione all’Ars”.

Un’interrogazione già pronta, quindi. Contro i mini-commissari. Commissari “ad acta”, cioè incaricati di portare a termine specifiche attività. Come del resto si evince dal decreto di nomina firmato, in qualità di assessore alla Funzione pubblica, dallo stesso presidente Crocetta. Ogni funzionario “è incaricato di attivare presso il Libero Consorzio comunale, già Provincia regionale, un costante monitoraggio ed accertamento della funzionalità del Libero consorzio medesimo. Il funzionario – prosegue il decreto – relazionerà periodicamente, di norma ogni 10 giorni, al Dipartimento regionale delle Autonomie locali, oltre che sulle problematiche gestionali di carattere generale, in merito agli atti che competerebbero agli Organi di governo del Libero consorzio, per la cui adozione dovrà provvedere, in via sostitutiva nella qualità di Commissario ad acta, previa conferma assessoriale autorizzativa”.

Due mesi di “commissariamento del commissariamento”. Poi (magari anche prima di quella scadenza) si potrà procedere alla nuove nomine. Una “procedura -si legge nella norma di proroga in discussione all’Ars – che non comporta la connessa e consequenziale conferma degli attuali, stante che trattasi, appunto, di nuova nomina”. Insomma, potranno cambiare anche tutti i vecchi nomi. Intanto, però, la Regione manda i commissari “light”.

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03 Novembre 2014, 13:15

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