Pubblicità, emendamenti approvati| Domani il voto finale

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01 Ottobre 2015, 21:04

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PALERMO – Dovrebbe tagliare il traguardo domani il nuovo regolamento sulla pubblicità. Sala delle Lapidi, che da due settimane discute l’atto, ha approvato oggi tutti gli emendamenti; gli uffici si stanno occupando di assemblare il testo definitivo, che sarà così votato salvo aggiustamenti dell’ultimo minuto. Un iter travagliato e complesso, interrotto a più riprese per scontri politici e motivi tecnici.

Del resto si parla di un settore che frutta ogni anno 5 milioni di euro e le cui nuove concessioni sono bloccate. La complessità della materia, la mancanza di dati certi ma anche i dissidi tra i partiti e all’interno dei partiti (su tutti il Pd) hanno rallentato i lavori, tanto che oggi il gruppo dei democratici si è anche scusato di quanto successo ieri sera, quanto la seduta non si è nemmeno aperta per un’incomprensione fra i dem.

Polemiche a parte, l’obiettivo è ormai a portata di mano. Oltre ai divieti per i gonfaloni e per i cartelloni di affittasi o vendesi sui pali della luce, tra le novità spicca anche il fatto che le insegne a bandiera, come quelle dei tabacchi e delle Poste, dovranno sparire entro un anno. Salve solo quelle delle farmacie.

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Tutto risolto, dunque? No, perché prima che il regolamento e il piano divengano realmente e pienamente operativi ci vorranno almeno altri 8 mesi (nella migliore delle ipotesi): in 60 giorni va creato l’apposito ufficio del piano ed entro i successivi 6 andranno aggiornate le cartografie che dovranno essere approvate nuovamente in consiglio. Andrà cioè stabilito che tipo di pubblicità potrà essere messa in giro per la città. Le attuali cartografie, vecchie di anni, individuano i luoghi ma non la tipologia degli impianti. Poi sarà la volta delle gare: 81 i lotti, raggruppati in 14 macrolotti che andranno a bando. Niente autorizzazioni dirette, nessun limite al numero delle gare a cui potere partecipare.

E fino ad allora? Nessun periodo transitorio a tutela di chi ha le autorizzazioni vigenti, che resteranno in vigore fino all’espletamento delle gare. Il problema è che il Comune non ha nemmeno idea di quali siano le autorizzazioni vigenti, quindi domani si dovrebbe stabilire che tutti gli impianti che fino al 2005 sono stati dichiarati, ovvero per cui sono state pagate le imposte (sulla base dell’autocensimento del 2011), resteranno fino all’aggiudicazione delle gare. Gli altri verranno smontati subito. I piccoli negozianti invece non dovranno sborsare un euro perle insegne dei negozi fino a 10 metri quadrati (prima erano 5).

 

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01 Ottobre 2015, 21:04

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