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Pusher morto nei boschi: indagato un carabiniere

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12 Febbraio 2023, 10:51

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L’operazione antidroga, i boschi, gli spari e una vittima in fondo a un canalone. È il quadro entro il quale indaga la Procura di Varese per ricostruire la morte di un giovane nordafricano, il cui corpo senza vita è stato ritrovato in un canalone a Castelveccana. A ucciderlo potrebbe essere stato un colpo di pistola sparato da un carabiniere, durante un blitz contro lo spaccio di stupefacenti. Ora il militare è indagato per omicidio e sospeso dal servizio.

Ad avvisare il 112 della presenza di un corpo è stata una telefonata anonima. Sono state poche le parole utilizzate per segnalare la posizione del cadavere. Per recuperare la salma, finita sulle rocce, è stato necessario l’intervento degli specialisti del nucleo alpino speleo fluviale, al quale sono servite diverse ore per completare le operazioni.

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Sull’asfalto, in corrispondenza delle operazioni di recupero, gli investigatori hanno trovato due bossoli di proiettile di piccolo calibro, segno che a sparare è stata una classica “arma corta”, cioè una pistola. Successivamente è emerso che nelle ore precedenti alcuni militari erano impegnati in un servizio antidroga, in una zona boschiva e impervia, da tempo nota per le attività di spaccio di stupefacenti gestite da diversi gruppi criminali, e che un sottoufficiale aveva sparato con l’arma d’ordinanza durante un possibile scontro con un gruppo di spacciatori.

A quel punto la Procura di Varese ha proceduto all’apertura del fascicolo di indagine sul delitto, nel quale è stato iscritto il nome del carabiniere, con l’accusa di omicidio. Le ipotesi al vaglio sono diverse. Il giovane pusher potrebbe essere stato colpito durante uno scontro a fuoco, e poi essere morto in seguito alla caduta nel dirupo, oppure perché stroncato da un proiettile mortale, ma non è ancora certo che a colpirlo sia stato proprio il carabiniere indagato.

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12 Febbraio 2023, 10:51

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