Quando è troppus è troppus…

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16 Febbraio 2010, 07:01

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“Non posso veder giocare in continuazione calciatori che a giugno non saranno più del Palermo”. Frase di Maurizio Zamparini scolpita un po’ ovunque, a partire – ci pare – da stadionews. Frase affatto sibillina che dovrebbe riferirsi – se non incorriamo in errore – ai signori Mark Bresciano e Fabio Simplicio. Il generoso Sabatini, che deve tenere in piedi la baracca (che fatica) ha tentato di metterci la pezza, come un libero vecchia maniera: “Non credo che Zamparini non voglia in campo certi giocatori: il presidente li stima, ma è chiaro che non può esserci progettualità su certi elementi. Non penso abbia posto il veto sul loro impiego”. Strano modo di esprimere stima, direttò. Non pensa che abbia posto il veto? D’accordo. Però si converrà sul punto: la stagione del Palermo è in un momento delicato, tra sogni di grandezza e paura di ricadute. La pronuncia di siffatte frasi è come una passeggiata col cerino in mano nella fabbrica di esplosivo. Si rischiano incontrollabili deflagrazioni.  Se cominceranno i fuochi d’artificio, non sarà il caso di parlare di sfortuna.
Non vorremmo che il nostro amatissimo presidente fosse posseduto dal demone di Lotito, colui che ha un nome da malattia antipatica (l’otite),  colui che a forza di andare a sbattere contro mezza squadra ha rovinato per intero la Lazio. Noi gli abbiamo lanciato il titolo come esca, all’amato pres. Si sa che Claudius Lotitus Primus ama il latino maccheronico.  E lo parla anche. Se il nostro amatissimo presidente abbocca e ci risponde a tono (“Fac cazzillum tuum”) sarà evidente la possessione diabolica lotitesca. Allora bisognerà chiamare l’esorcista. O forse no: per Lotitus basterà l’esorciccius.

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16 Febbraio 2010, 07:01

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