Quella gara per guardie forestali |finita nel nulla dopo 7 anni

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10 Gennaio 2015, 15:30

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PALERMO – Quarantatré mila domande per 357 posti nella Guardia forestale. Succedeva in Sicilia nel 1998. Non erano ancora gli anni della crisi economica più nera e i siciliani che ancora speravano nel “posto fisso alla Regione” erano molti. Migliaia, appunto.

Ma anche questo concorso, che ci è stato segnalato da un nostro lettore alla mail di redazione (redazione@livesicilia.it) dopo il lancio del nostro Osservatorio sui concorsi finiti “nelle nebbie”, fu prima abbandonato – “Ancora aspetto”, scrive il nostro lettore – e poi, sette anni dopo annullato con un atto formale dell’allora presidente della Regione, Salvatore Cuffaro. Con buona pace degli oltre quaranta mila siciliani che ci avevano sperato.

Il decreto dell’assessorato per l’Agricoltura e le foreste che bandiva il concorso per 357 posti di allievo Guardia forestale fu firmato il 13 novembre del 1998. Come detto, migliaia di siciliani risposero alla chiamata. Il bando, pubblicato sul primo numero disponibile della Gazzetta ufficiale della Regione siciliana, riservava parte dei posti ad alcune categorie protette, come per esempio i militari in ferma di leva prolungata, congedati senza demerito, e le vedove per servizio e del lavoro.

La mole di domande fu tale che l’amministrazione regionale si paralizzò. Il dipartimento preposto avviò le pratiche per l’affidamento delle procedure a una ditta esterna che avrebbe dovuto valutare l’ammissibilità delle istanze di partecipazione. Mission molto complicata poiché il bando – secondo quanto riportato in una mozione del 1999 a firma di alcuni ex parlamentari regionali di Forza Italia (Salvo Fleres, Antonino Croce, Alessandro Pagano e Filadelfio Basile) – “prevedeva un copioso ed articolato numero di requisiti per l’ammissione alla prova scritta e a quella successiva del colloquio”. I tempi dunque cominciarono a dilatarsi, per cercare di vagliare le migliaia di domande con i numerosi requisiti richiesti.

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Le perplessità sul bando di concorso dei parlamentari berlusconiani erano descritte con toni quasi “satirici” “Molti dei titoli elencati nel bando paiono più essere attinenti la ricerca di nuovi ‘Rambo’ o ‘Superuomini’, piuttosto che un normale bando concorso per titoli ed esami”, scrivevano nella mozione numero 302 del 1999. “I dati prodotti fanno pensare che, nelle aspirazioni dell’assessore, vi sia quella eugenetica della creazione di una ‘nuova razza’: quella delle ‘Super guardie forestali’”, concludevano, chiedendo al Governo regionale di impegnarsi a sospendere in autotutela il bando del 13 novembre 1998 per correggere le “incongruenze contenute nel testo” o, addirittura di annullarlo. La stessa mozione fu ripresentata anche nelle due successive legislature, nel 2001 e nel 2005.

Il concorso infatti era ancora sepolto tra le carte dell’assessorato e quelle migliaia di siciliani che avevano fatto richiesta di partecipare erano ancora fermi al palo, nella speranza che qualcosa si muovesse. E così fu, ma non nel senso che in molti avevano sperato: forse la scarsa chiarezza del bando, forse la complessità dei requisiti richiesti da documentare, portarono a una copiosissima quantità di errori nella compilazione delle domande e all’esclusione di molte persone.

Cominciarono i ricorsi. E quando la prima delle persone che aveva partecipato al bando, vinse il ricorso dopo l’esclusione, l’amministrazione regionale comprese che poteva essere soltanto il primo di tanti e nel 2005, proprio in autotutela, annullò il concorso.

E a chi si stava preparando per gli esami rimase la beffa, oltre il danno: l’impossibilità di rivendere il libro che era stato ideato e realizzato per favorire gli aspiranti candidati al concorso a superare il quiz di cultura generale.

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10 Gennaio 2015, 15:30

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