24 Dicembre 2011, 01:54
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(Dal prossimo numero di I love Sicilia, per la rubrica Ccà Ddà Ddocu) Fatti due conti, capisco che questo articolo, scritto i primi di dicembre, uscirà dopo le sbornie natalizie. Avrei voluto parlare dei vizi e delle virtù cittadine all’approssimarsi delle feste di fine anno, ma adesso posso solo giocare sulla profezia. E non è difficile, dato che i comportamenti natalizi dei palermitani medi sono sempre gli stessi. Stereotipi, direbbe qualcuno. Aiutati da un Iannacci d’annata, proviamo allora un piccolo test psicologico.
Quelli che finalmente si possono riposare.
Quelli che me ne sto solo a casa e vaff.
Quelli che mandano lo stesso sms o la stessa cartolina via mail a tutti credendo d’essere tecnologicamente furbi.
Quelli che tanto io me ne parto.
Quelli che almeno a Natale i parenti potresti vederli.
Quelli che posteggiano in terza fila e mettono le doppie frecce.
Quelli che, emigrati per studio o lavoro, tornano per le feste e trovano la città imbruttita, senza attrazioni, senza svaghi. Non come una volta.
Quelli che ci si incazzano.
Quelli che entrano trafelati da Feltrinelli alle sette del pomeriggio del 24, raccattando libri per tutti alla sanfasò. Ché non se ne erano accorti prima.
Quelli che per riderci su comprano la rivista patinata con l’oroscopo dell’anno nuovo, e poi si dannano quando vedono solo due stelline su Sesso e su Denaro.
Quelli che un regalino, anche piccolo, va fatto a tutti.
Quelli che quest’anno i regali solo ai bambini.
Quelli che regalano mutande rosse.
Quelli che è meglio il presepe.
Quelli che l’albero deve essere ecologico: cioè finto (perché quelli veri devono restano nei boschi) o vero (perché quelli finti fanno società dei consumi)?
Quelli che aspettano la mezzanotte per aprire i regali.
Quelli che vanno a messa solo a Natale.
Quelli che partono in crociera sul Nilo e tornano con l’intossico.
Quelli che a me un cesto coi vini non me lo regala mai nessuno.
Quelli che ci sentiamo fra Natale e Capodanno.
Quelli che non sanno giocare a bacarà e vincono sempre.
Quelli che la cassata è troppo dolce, il panettone sì ma senza i canditi, il pandoro dopo un po’ sdegna.
Quelli che tanto dopo le feste mi metto a dieta.
Mettete una x accanto alle frasi in cui vi riconoscete. E se ne totalizzate più di cinque non ditelo.
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24 Dicembre 2011, 01:54