Social Street, quelli che… | vogliono multare chi sporca

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31 Luglio 2014, 06:18

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I gruppi Social Sreet

PALERMO – Una rete di cittadini, nata sui social network ma che cresce anche col passaparola, capace di far conoscere e mettere insieme palermitani che abitano nella stessa zona e si impegnano anche nel risolvere problemi. Ecco Social Street Palermo, un gruppo che ha mosso i primi passi lo scorso marzo ma che è stato in grado di raccogliere duemila firme per chiedere al sindaco Leoluca Orlando di multare chi sporca e tenere pulita la città. Un’idea che cammina sulle gambe di oltre 40 gruppi, attivi su Facebook, e viene coordinata da una decina di trentenni, palermitani e non, che hanno deciso di fare qualcosa per la città.

“Abbiamo scelto di vivere a Palermo, per noi è una città bellissima, vivibile, economica e con un clima fantastico – dicono Rosa Tinnirello e Angelo Zito di Altraforma, società di comunicazione e marketing, rappresentanti del gruppo di coordinamento – scegliamo di restare qui e proviamo a migliorare la città”. Tra di loro ci sono insegnanti, agronomi, web designer, pubblicitari, esperti di comunicazione ma il progetto ha finito con il coinvolgere una platea variegata: giovani e meno giovani, di ogni parte di Palermo e dai mestieri più svariati.

“Prima le persone le cercavi in piazza – spiega Zito – oggi sui social network, dove passano la maggior parte della giornata”. Un primo esempio di social street è nato a Bolgona, lo scorso settembre, dall’idea di un genitore che voleva trovare compagni di giochi per i propri figli, mentre a Palermo il lancio ufficiale è datato 22 marzo: “La nostra è una metodologia che si sviluppa diversamente a seconda dell’ambiente – continua Angelo – ci riuniamo per stare insieme e, riunendoci, vengono fuori dei problemi della zona che si vogliono risolvere. I comitati hanno un atteggiamento critico di fronte ai problemi, noi invece ci sediamo attorno a un tavolo, ci diamo delle regole evitando di proporre cose irrealizzabili nella convinzione che insieme si possono fare tante cose. Non avevamo stabilito a priori i problemi, sono venuti fuori spontaneamente”. “Chi si iscrive nei gruppi lo fa per conoscere realmente i propri vicini e per condividere spazi di vita quotidiana insieme a loro, si tratta di una svolta sociale che favorisce la partecipazione per creare comunità – si legge sul sito internet – insieme ai vicini si può giocare, cenare, cucinare, guardare la partita o la serie tv preferita, organizzare delle cene, creare un orto urbano, rendere la propria strada più bella e più pulita”.

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Chiunque può costituire un gruppo Facebook, essendo poi inserito sul sito, e proprio così sono venuti fuori i problemi più sentiti dai palermitani. “L’immondizia e la quiete pubblica sono le criticità più sentite – dice Rosa – siamo partiti da piazza Lolli, una piazza degradata, e con il social street Malaspina Lolli abbiamo organizzato degli eventi coinvolgendo anche il presidente della circoscrizione Marco Frasca Polara. L’8 giugno abbiamo piantato delle piantine insieme a Legambiente e a Guerrilla gardening, il 18 luglio abbiamo organizzato una partita a scacchi. E’ vero che l’amministrazione ha i suoi limiti, ma se Palermo è sporca la colpa è anche nostra: a casa non buttiamo le cicche per terra, perché per strada sì?”.

Da lì la raccolta di firme per chiedere sanzioni per chi imbratta la città e interventi mirati di pulizia, consegnata il 9 luglio al sindaco Orlando, e l’incontro il 23 luglio con Rap e vigili urbani con cui si è dato il via a una pulizia straordinaria di una parte del Capo e a controlli mirati da via Sant’Onofrio, via Judica fino a via Gianferrato, passando per piazza Beati Paoli e piazza Sant’Onofrio. Un primo passo, cui ne seguiranno altri anche grazie all’app gratuita “Palermo Pulita”, scaricabile su Android e creata da Simone Tirendi di Altraforma, che permette in tre semplici mosse (clicca, scatta, segnala) di caricare sul server una foto geolocalizzata di rifiuti e discariche in modo anonimo che confluiranno in una “density map” per segnalare le zone più degradate. “L’immondizia è illegalità e crea solo caos”, precisa Zito.

Ma le iniziative sono tante: da “La bellezza prima di tutto”, due eventi organizzati a Mondello per pulire la spiaggia e organizzare giochi per bambini, all’incontro promosso al Nautoscopio con l’assessore Giovanna Marano, residenti, proprietari di locali, associazioni, musicisti e rappresentanti della vita notturna palermitana. “Tutti hanno denunciato l’illegalità – raccontano Angelo e Rosa – ognuno ha potuto parlare serenamente, senza essere interrotto: un dibattito civile ed educato a cui hanno preso parte più di 60 persone. Ogni social street è indipendente, ognuno può crearlo liberamente, la nostra non è una struttura verticistica. La gente non urla, si sente coinvolta in prima persona”.

 

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31 Luglio 2014, 06:18

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