Social Street, quelli che... | vogliono multare chi sporca - Live Sicilia

Social Street, quelli che… | vogliono multare chi sporca

Hanno raccolto duemila firme per chiedere al Comune di sanzionare chi imbratta la città, hanno creato una app gratuita per segnalare le discariche, vogliono proporre un modo nuovo per stare insieme e risolvere i problemi. Sono i ragazzi di Social street.

l'iniziativa
di
4 min di lettura

I gruppi Social Sreet

PALERMO – Una rete di cittadini, nata sui social network ma che cresce anche col passaparola, capace di far conoscere e mettere insieme palermitani che abitano nella stessa zona e si impegnano anche nel risolvere problemi. Ecco Social Street Palermo, un gruppo che ha mosso i primi passi lo scorso marzo ma che è stato in grado di raccogliere duemila firme per chiedere al sindaco Leoluca Orlando di multare chi sporca e tenere pulita la città. Un’idea che cammina sulle gambe di oltre 40 gruppi, attivi su Facebook, e viene coordinata da una decina di trentenni, palermitani e non, che hanno deciso di fare qualcosa per la città.

“Abbiamo scelto di vivere a Palermo, per noi è una città bellissima, vivibile, economica e con un clima fantastico – dicono Rosa Tinnirello e Angelo Zito di Altraforma, società di comunicazione e marketing, rappresentanti del gruppo di coordinamento – scegliamo di restare qui e proviamo a migliorare la città”. Tra di loro ci sono insegnanti, agronomi, web designer, pubblicitari, esperti di comunicazione ma il progetto ha finito con il coinvolgere una platea variegata: giovani e meno giovani, di ogni parte di Palermo e dai mestieri più svariati.

“Prima le persone le cercavi in piazza – spiega Zito – oggi sui social network, dove passano la maggior parte della giornata”. Un primo esempio di social street è nato a Bolgona, lo scorso settembre, dall’idea di un genitore che voleva trovare compagni di giochi per i propri figli, mentre a Palermo il lancio ufficiale è datato 22 marzo: “La nostra è una metodologia che si sviluppa diversamente a seconda dell’ambiente – continua Angelo – ci riuniamo per stare insieme e, riunendoci, vengono fuori dei problemi della zona che si vogliono risolvere. I comitati hanno un atteggiamento critico di fronte ai problemi, noi invece ci sediamo attorno a un tavolo, ci diamo delle regole evitando di proporre cose irrealizzabili nella convinzione che insieme si possono fare tante cose. Non avevamo stabilito a priori i problemi, sono venuti fuori spontaneamente”. “Chi si iscrive nei gruppi lo fa per conoscere realmente i propri vicini e per condividere spazi di vita quotidiana insieme a loro, si tratta di una svolta sociale che favorisce la partecipazione per creare comunità – si legge sul sito internet – insieme ai vicini si può giocare, cenare, cucinare, guardare la partita o la serie tv preferita, organizzare delle cene, creare un orto urbano, rendere la propria strada più bella e più pulita”.

Chiunque può costituire un gruppo Facebook, essendo poi inserito sul sito, e proprio così sono venuti fuori i problemi più sentiti dai palermitani. “L’immondizia e la quiete pubblica sono le criticità più sentite – dice Rosa – siamo partiti da piazza Lolli, una piazza degradata, e con il social street Malaspina Lolli abbiamo organizzato degli eventi coinvolgendo anche il presidente della circoscrizione Marco Frasca Polara. L’8 giugno abbiamo piantato delle piantine insieme a Legambiente e a Guerrilla gardening, il 18 luglio abbiamo organizzato una partita a scacchi. E’ vero che l’amministrazione ha i suoi limiti, ma se Palermo è sporca la colpa è anche nostra: a casa non buttiamo le cicche per terra, perché per strada sì?”.

Da lì la raccolta di firme per chiedere sanzioni per chi imbratta la città e interventi mirati di pulizia, consegnata il 9 luglio al sindaco Orlando, e l’incontro il 23 luglio con Rap e vigili urbani con cui si è dato il via a una pulizia straordinaria di una parte del Capo e a controlli mirati da via Sant’Onofrio, via Judica fino a via Gianferrato, passando per piazza Beati Paoli e piazza Sant’Onofrio. Un primo passo, cui ne seguiranno altri anche grazie all’app gratuita “Palermo Pulita”, scaricabile su Android e creata da Simone Tirendi di Altraforma, che permette in tre semplici mosse (clicca, scatta, segnala) di caricare sul server una foto geolocalizzata di rifiuti e discariche in modo anonimo che confluiranno in una “density map” per segnalare le zone più degradate. “L’immondizia è illegalità e crea solo caos”, precisa Zito.

Ma le iniziative sono tante: da “La bellezza prima di tutto”, due eventi organizzati a Mondello per pulire la spiaggia e organizzare giochi per bambini, all’incontro promosso al Nautoscopio con l’assessore Giovanna Marano, residenti, proprietari di locali, associazioni, musicisti e rappresentanti della vita notturna palermitana. “Tutti hanno denunciato l’illegalità – raccontano Angelo e Rosa – ognuno ha potuto parlare serenamente, senza essere interrotto: un dibattito civile ed educato a cui hanno preso parte più di 60 persone. Ogni social street è indipendente, ognuno può crearlo liberamente, la nostra non è una struttura verticistica. La gente non urla, si sente coinvolta in prima persona”.

 

Partecipa al dibattito: commenta questo articolo

Segui LiveSicilia sui social


Ricevi le nostre ultime notizie da Google News: clicca su SEGUICI, poi nella nuova schermata clicca sul pulsante con la stella!
SEGUICI