22 Gennaio 2011, 08:12
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Noi crediamo che Raffaele Lombardo sia sincero nell’auspicare la fine dell’incubo per il suo ex amico Totò Cuffaro. Crediamo che lo voglia davvero. Siamo certi che una conferma della sentenza in Cassazione gli dispiacerebbe. Anche questo è un elemento della diversità tra due personaggi tanto lontani, eppure uniti da un legame proto-democristiano che si intravvede sotto il corrusco bagliore della guerra politica.
La differenza principale? Totò non fa distinzioni. Lo sgarbo politico diventa immediatamente personale. Se si sente tradito, è tradimento e basta. E allora Cuffaro diventa implacabile nei confronti dell’ex amico che avrebbe abusato della sua lealtà. Per Raffaele la politica e i sentimenti personali divergono. La prima è il luogo del conflitto. E in guerra tutto vale. Vale l’ipocrisia, vale il compromesso, vale lo sgambetto. Ma in fondo è soltanto un pericoloso gioco. Alla fine, se ci vogliamo bene, nella vita reale, possiamo continuare a prendere insieme tutti i caffè del mondo: quello stesso caffè che, con Raffaele, Totò non prenderà mai più. A ben guardare, la diversità è tutta nel caffè…
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22 Gennaio 2011, 08:12