14 Aprile 2014, 21:14
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PALERMO – Una riunione in cui l’elemento “forte” è stato “l’unità”– raccontano – ma nel corso della quale sono state fatte anche considerazioni di un certo peso. Riuniti a Baida, oggi pomeriggio i renziani di Sicilia hanno discusso di europee, ma anche – e, forse, soprattutto – delle ripercussioni che la composizione della lista dei democratici sta avendo sugli equilibri interni al governo regionale.
Capitanata da Davide Faraone, che ha aperto i lavori, e da Fabrizio Ferrandelli, che li ha chiusi, la pattuglia che fa capo al presidente del Consiglio non lascia alternative al segretario regionale Fausto Raciti: “La smetta di fare il capocorrente e pensi al partito, oppure chiederemo la convocazione dell’assemblea regionale del Pd, e lì si stabilirà una nuova linea politica da seguire”. Tradotto: Raciti ammorbidisca le sue posizioni sul governo e sulla lista per le europee, “pensi a rappresentarci tutti, e non solo una minoranza (quella dei cuperliani, ndr)” oppure i renziani – che negli organi del partito sono in maggioranza – potrebbero anche prendere in considerazione l’opzione “sfiducia”.
Una posizione netta ed espressa – dicono – “praticamente all’unanimità” da tutti gli esponenti dell’area renziana dell’Isola: amministratori, sindaci, parlamentari. Ma non solo. Presenti alla riunione, infatti, erano anche i due assessori Giuseppe Bruno (che renziano lo è da tempo) e Mariarita Sgarlata, appena “adottata” nel Pd, prima espressione del Megafono di Rosario Crocetta. E proprio in virtù della mediazione che si sta cercando di portare a termine, l’ex assessore ai Beni culturali, da pochissimo riconfermata con la delega al Territorio e ambiente, potrebbe essere la “vittima sacrificale” sull’altare della pace nel Pd: si vocifera, infatti, che l’assessore siracusana potrebbe lasciare la sua poltrona in previsione dell’ingresso in giunta di un cuperliano. E questo, nonostante il niet di Raciti ad un mini rimpasto nel rimpasto, con la sola sostituzione di uno o due assessori.
Nel frattempo, il segretario provinciale del Pd di Catania, Enzo Napoli, protesta: “L’ultimatum di Faraone e Ferrandelli a Fausto Raciti è paradossale: l’area ‘Faraone’, che io sappia, non ha certo la maggioranza in alcun organismo, a meno che non abbia reclutato anche Lupo e Lumia. Faraone dovrebbe rendersi conto che dovrebbe essere lui a svestirsi dei panni del capobastone, pronto ad ogni accordo, e dedicarsi al più importante e delicato incarico di responsabile welfare nella Segreteria nazionale”.
La partita del governo, insomma, è ancora tutta da giocare. Nel frattempo, invece, quella delle europee per i renziani è chiusa, e Marco Zambuto è stato confermato il candidato d’area.
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14 Aprile 2014, 21:14