21 Dicembre 2010, 10:02
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Ma, lasciando perdere sbadigli e convenienze, il rischio c’è. Non giudichiamo la protesta. Non ci interessa adesso capire se sia consapevole e matura, o vacua e immatura. Non è questa la sede, non è questo il momento. Ci preme di più lo svolgimento di una giornata pacifica, con una contestazione che al massimo provochi il blocco del traffico. Non vogliamo vedere vetrine imbrattate, dentro la pellicola di un pugnace mercoledì da leoni. Non vogliamo più sentire di disordini, scontri e altri eventi simili. Non ci sono piaciute le parole di un leader ragazzino che ha detto incautamente: “Stringeremo la città d’assedio”. Un’ipotesi medievale che non dovrebbe corrispondere ai sentimenti di un giovane connesso con i problemi e le possibilità del presente.
Sul punto complessivo, ci ripetiamo: ogni generazione ha da affrontare una ripida scalata. Ogni generazione, se è davvero in gamba, deve sapere trovare i modi di una convivenza civile e di una “rivolta” rispettosa delle ragioni degli altri. Le idee, in democrazia, fioriscono meglio con le parole intelligenti, non sulle barricate. Per il resto, per domani e per sempre, vale l’antico motto di San Filippo Neri: state buoni, se potete. Ragazzi, per piacere, state buoni.
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21 Dicembre 2010, 10:02