Ragazzi, state buoni se potete - Live Sicilia

Ragazzi, state buoni se potete

Domani la protesta studentesca
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La foto serve ad esprimere, per via d’immagine esemplificativa, la reazione del cronista a certe consuetudini della protesta studentesca e dei suoi contorni. Sbadigli per gli slogan che sentiremo domani, in buona parte gridati da ragazzi disinformati e animati da un vago concetto di ribellione contro tutti. Sbadigli per Maurizio Gasparri che risulta molto più credibile nella sua imitazione. Sbadigli per le cautele preventive, in chiave politicante, che accendono la miccia, invece di spegnerla. Scrive in un comunicato la Giovine Italia: “Dopo la giornata di guerriglia a Roma dello scorso 14 dicembre, anche a Palermo è alto il rischio di scontri e violenze dei centri sociali e dei collettivi che per domani hanno annunciato manifestazioni contro la riforma universitaria che punteranno dritto al cuore delle istituzioni politiche delle città. In particolare gli estremisti punteranno alle sedi di Comune, Provincia, Regione, dei partiti quali il Pdl e Confindustria. Già nelle scorse settimane i centri sociali si sono resi protagonisti di tensioni e vere e proprie aggressioni durante le occupazioni del Teatro Massimo e del Comune. Temiamo un’escalation della violenza”. Più che un timore, sembra francamente un desiderio. Che ci stupisce.

Ma, lasciando perdere sbadigli e convenienze, il rischio c’è. Non giudichiamo la protesta. Non ci interessa adesso capire se sia consapevole e matura, o vacua e immatura. Non è questa la sede, non è questo il momento. Ci preme di più lo svolgimento di una giornata pacifica, con una contestazione che al massimo provochi il blocco del traffico. Non vogliamo vedere vetrine imbrattate, dentro la pellicola di un pugnace mercoledì da leoni. Non vogliamo più sentire di disordini, scontri e altri eventi simili. Non ci sono piaciute le parole di un leader ragazzino che ha detto incautamente: “Stringeremo la città d’assedio”. Un’ipotesi medievale che non dovrebbe corrispondere ai sentimenti di un giovane connesso con i problemi e le possibilità del presente.
Sul punto complessivo, ci ripetiamo: ogni generazione ha da affrontare una ripida scalata. Ogni generazione, se è davvero in gamba, deve sapere trovare i modi di una convivenza civile e di una “rivolta” rispettosa delle ragioni degli altri. Le idee, in democrazia,  fioriscono meglio con le parole intelligenti, non sulle barricate. Per il resto, per domani e per sempre, vale l’antico motto di San Filippo Neri: state buoni, se potete. Ragazzi, per piacere, state buoni.


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