Rapina e sparatoria ad Acireale |Somma scarcerato dopo 20 giorni

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24 Ottobre 2013, 19:54

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CATANIA. E’ tornato in libertà Antonio Somma, arrestato con l’accusa di rapina impropria, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali e porto illegale di arma da fuoco. Così ha deciso il Tribunale del Riesame di Catania, presieduto da Maria Grazia Vagliasindi, annullando l’ordinanza del Gip di Catania Rosa Anna Recupido. Confermata invece l’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti del coindagato, il ripostese Alfio Leonardi, finito in manette lo scorso 4 ottobre dopo quattro giorni di latitanza.

Secondo l’accusa entrambi gli indagati in concorso con un terzo complice non ancora identificato, nella notte tra il 30 settembre e l’1 ottobre, dopo aver rubato all’interno di un negozio di animali di via Vittorio Emanuele ad Acireale, per sfuggire all’arresto avrebbero travolto con l’automobile uno dei carabinieri intervenuti, rimasto ferito. Per evitare l’impatto con la Citroen C3 in fuga, anche il secondo militare aveva sbattuto violentemente contro un’auto in sosta, riportando delle lesioni. Sbilanciato dal movimento il carabiniere, che stava esplodendo un colpo di pistola contro gli pneumatici dell’auto, avrebbe accidentalmente ferito Antonio Somma al torace con un proiettile.

Se da un lato la ricostruzione dei fatti descritta dai carabinieri e condivisa dal Gip, secondo i giudici della quinta sezione penale, sarebbe stata confermata dalle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza collocate nelle immediate vicinanze del negozio, dall’altro non sarebbe stato specificato adeguatamente il ruolo assunto nella vicenda da Antonio Somma. Secondo i giudici quest’ultimo non solo non avrebbe preso parte al furto, ma non sarebbe nemmeno stato coinvolto nel progetto. Dal verbale di arresto e dalle immagini acquisite è emerso, infatti, che il 43enne, giunto quel giorno in visita da Napoli, non è mai sceso dall’auto in sosta nei pressi del negozio, mentre Leonardi e il complice perpetravano il furto, non ha avvisato i “presunti complici” dell’arrivo dei militari e non ha in alcun modo partecipato alla fuga. Il Tribunale ha escluso anche l’eventuale concorso morale nel furto, “in termini di istigazione a delinquere – si legge nell’ordinanza – o anche solo di rafforzamento dell’altrui proposito criminoso”.

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Visti i carenti indizi a carico dell’indagato, i giudici del Riesame hanno disposto l’immediata scarcerazione del 43enne incensurato. Si dice soddisfatto il legale della difesa, Enzo Iofrida. “Tecnicamente l’annullamento dell’ordinanza è avvenuto per carenza di gravi indizi di colpevolezza – sottolinea l’avvocato Iofrida – e non per carenza di esigenze cautelari. Per questo è simile ad una sentenza di assoluzione. Adesso – conclude Iofrida – mi aspetto una richiesta di archiviazione per il mio assistito”.

 

 

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24 Ottobre 2013, 19:54

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