PALERMO – Da due giorni manca l’acqua a Monreale. L’Amap, la società che gestisce il servizio idrico nel capoluogo siciliano e in diversi comuni della provincia ha comunicato che a causa di un guasto al sistema di alimentazione elettrica dei pozzi Boara, si potranno verificare disservizi e ritardi nell’erogazione idrica alle utenze del comune.
I tecnici comunali hanno richiesto l’intervento anche dell’Enel che lavorerà in sinergia con le maestranze Amap, per la riparazione del guasto e il riavvio dell’impianto. Tante le proteste dei cittadini.
“Ieri abbiamo avuto un malfunzionamento elettrico ai pozzi, l’acqua raccolta nei serbatoi generali non è quella che consente di andare in distribuzione normalmente – dice il sindaco Alberto Arcidiacono – Purtroppo anche oggi ci saranno disservizi. Gli operai del comune stanno monitorando gli impianti per consentire il ritorno immediato alla normalità. Vi prego di accettare le scuse per i disagi creati, piano piano si andrà a un regolare miglioramento”.
Una decisione “irresponsabile e gravemente lesiva”
“La decisione dell’Amministratore Unico di Amap di non sospendere la razionalizzazione idrica prevista per il 2 giugno, nonostante la concomitanza con la Festa della Repubblica e il picco turistico in località balneari ad alta densità turistica come Mondello, Partanna e l’Addaura, è irresponsabile e gravemente lesiva per l’intera comunità”. Lo dice il consigliere comunale Ottavio Zacco.
“La decisione ha un grave impatto su attività economiche e residenti. In un momento in cui alberghi, stabilimenti balneari, ristoranti e strutture ricettive operano a pieno regime per soddisfare migliaia di turisti, la carenza idrica programmata paralizzerà le attività“.
Zacco: “Non è ammissibile sacrificare economia e diritti”
“Una scelta irrispettosa da parte dell’amministratore unico di Amap Giovanni Sciortino che dimostra mancanza di sensibilità verso le imprese, private del diritto a operare in condizioni minime durante una giornata cruciale – aggiunge Zacco – Non è ammissibile sacrificare economia e diritti fondamentali in nome di una pianificazione miope“.