Reddito di cittadinanza, Ferrari e mafia: scandalo, 5mila furbetti -

Reddito di cittadinanza, Ferrari e mafia: scandalo, 5mila furbetti

Scovati 5mila furbetti. Coinvolti mafiosi, truffatori, lavoratori in nero e milionari
CARABINIERI
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ROMA – C’è anche chi aveva la barca o la Ferrari tra le persone che percepivano indebitamente il reddito di cittadinanza scoperte in un maxi blitz dei carabinieri Ogaden nelle regioni del sud Italia. In provincia di Avellino un 70enne convivente con un funzionario comunale (non indagata) possedeva un’automobile marca Ferrari, numerosi immobili e terreni di proprietà. LEGGI SCANDALO A PALERMO – 34 TRAFFICANTI COL REDDITO DI C.

A Isernia una donna, titolare di una società di autonoleggio e proprietaria di 27 autoveicoli, con false attestazioni relative alla residenza, al reddito percepito e all’attività lavorativa, ha indebitamente ottenuto il reddito di cittadinanza. Ad Aradeo (Lecce) un uomo, oltre a essere sottoposto alla misura restrittiva della detenzione domiciliare, è risultato intestatario di una grossa imbarcazione da diporto.

A Taranto la ‘task force’ istituita dai Carabinieri ha individuato un 71enne disoccupato che percepiva il reddito di cittadinanza pur essendo il proprietario, insieme alla moglie e al figlio conviventi, di ben 17 autovetture e di una motocicletta, tra cui una Bmw, una Mini Cooper, tre Jeep, due Smart e una Kawasaki Ninja. A Talsano (Taranto) un fruitore del beneficio risultava proprietario di 4 veicoli, di cui due di lusso. Inoltre un percettore del reddito faceva parte di un nucleo familiare che, nell’ultimo triennio, aveva dichiarato rispettivamente redditi pari a euro 324.000, 143.000 e 164.000.

Potenza, esercito di furbetti

Irregolarità per oltre 2,3 milioni di euro sono state accertate dai Carabinieri della Legione ‘Basilicata’ nell’ambito di controlli sui percettori del reddito di cittadinanza, cominciati nello scorso mese di maggio e che hanno portato alla denuncia di 399 persone. I particolari della campagna di controlli saranno illustrati stamani dal comandante della Legione Carabinieri “Basilicata”, il generale di brigata Raffaele Covetti, in una conferenza stampa che si terrà alle 10:30 nella sala ‘Sala Ricordi’ della Caserma dei Carabinieri ‘Lucania’ di Potenza.

Scandalo a Napoli

  • NAPOLI – Ammonta a oltre 5 milioni di euro la truffa ai danni dello Stato scoperta dai Carabinieri del Comando provinciale e del Nucleo Ispettorato Lavoro di Napoli che, con l’Inps, hanno passato al setaccio un imponente numero di istanze di reddito di cittadinanza e scoperto 2.441 posizioni irregolari che sono state tutte revocate. Molte sono risultate intestate a camorristi e a loro parenti, a parcheggiatori abusivi, rapinatori, truffatori e lavoratori in nero. Sventato il caso di un 46enne, arrestato, che ha finto di essere bulgaro per intascare il beneficio. I denunciati sono 716: 422 con pregiudizi penali, 64 per associazione mafiosa.
  • Sebbene la maggior parte delle irregolarità riguardi il capoluogo partenopeo, anche la provincia non è risultata da meno, e pure nell’hinterland sono molti i percettori ritenuti legati alla camorra scoperti dai carabinieri e dall’Inps nell’ambito dell’operazione di oggi che ha consentito di individuare 2441 posizioni irregolari, tutte revocate. Ma tra gli illeciti percettori figurano anche parecchie persone che con la criminalità organizzata e comune non hanno nulla a che fare, lavoratori irregolari che percepivano lo stipendio “in nero” e anche il sussidio. A Cicciano (Napoli) i Carabinieri hanno segnalato all’Inps un 58enne incensurato del posto, percettore del reddito, che senza alcun titolo, effettuava con il suo furgone un servizio di trasporto a pagamento per gli studenti di un istituto scolastico. A Giugliano in Campania (Napoli) una donna di origini rom ha sottoscritto la domanda per ottenere il reddito senza specificare che nel suo nucleo familiare c’era il marito, ricercato dal 2016 con 2 ordinanze di custodia cautelare pendenti e catturato lo scorso agosto dagli stessi Carabinieri che le hanno fatto revocare il beneficio. Ancora a Giugliano dei 102 lavoratori impiegati in 10 differenti opifici e tomaifici, 68 erano “in nero” e 25 percepivano anche il reddito di cittadinanza. Per la sola area del Napoletano che raggruppa i comuni di Castello di Cisterna, Acerra Marigliano, Pomigliano, Brusciano, Somma Vesuviana, Casalnuovo di Napoli, Sant’Anastasia sono state controllate le posizioni di 579 nuclei familiari. Più di 300 i percettori indebiti denunciati, per un danno all’erario che supera i 350.000 euro. Tra le condotte illecite più frequenti, l’omessa comunicazione di variazioni della condizione economica. Un esempio è l’acquisto, durante il periodo in cui si percepisce il reddito, di beni mobili come auto e moto. Oppure la mancata comunicazione della presenza nel nucleo familiare di detenuti o soggetti sottoposti a misura pre-cautelare e cautelare. Nel comune di Torre Annunziata molti gli extracomunitari segnalati: la normativa impone che prima di richiedere il reddito di cittadinanza siano necessari almeno 10 anni di permanenza in Italia. Molti quelli che, appena arrivati in Italia, hanno richiesto il reddito riportando fittiziamente sul modulo i “10 anni” minimi e beneficiato illecitamente di denaro dello Stato.

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