Regionale assolta dopo due anni | “Ho subito una grande ingiustizia”

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30 Novembre 2018, 20:28

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MESSINA – Un terreno della Regione del valore di 350 mila euro, sul lungomare di Furnari, “svenduto” per soli 4 mila euro. Un appezzamento fronte mare di circa 10 mila metri quadrati sul quale il comune avrebbe avuto diritto di prelazione.In sei furono indagati, in quattro finirono ai domiciliari. Due dipendenti regionali furono sospese dal servizio per sei mesi, con la sospensione dello stipendio. Accadeva nel 2014 e a svelare lo scandalo furono, due anni dopo, nel 2016, Le Iene, su richiesta dell’allora sindaco del comune Mario Foti.

Ieri, quattro anni dopo, sono arrivate le prime condanne: Antonella Giuffrè, funzionario del Genio Civile di Messina, Federico Scardino e Franca La Rocca, alla pena di 4 anni di reclusione e interdizione per 5 anni dai pubblici uffici; Dania Ciaceri, allora dirigente dell’ufficio Patrimonio dell’Assessorato regionale all’Economia, a 2 anni e 4 mesi. Dichiarato poi definitivamente falso l’atto di valutazione a ‘prezzi stracciati’ siglato a suo tempo per la vendita. Due le assoluzioni piena con la formula “per non aver commesso il fatto”, a favore di Loredana Giuffrè e Ninfa Cangemi.

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Quest’ultima, monrealese, stenta a crederci mentre, con una certa ritrosia, racconta cosa ha passato negli ultimi due anni: “Ho subito una grande ingiustizia, sto pagando ancora oggi per una colpa che non ho commesso. Ho sempre lavorato con onestà e invece mi sono ritrovata al centro di una vicenda come questa, travolta dalle maldicenze e dai pregiudizi. Ho subito due anni di sofferenze, di ansie, sto male, le persone per bene difficilmente superano un’esperienza come questa”. La Cangemi era difesa dagli avvocati Piero Capizzi, sindaco di Monreale, e Giuseppe Pipitone.

“Sono stato costretto a denunciare questa grave situazione perché sono stato informato da una persona interessata al terreno che mi aveva avvertito che una parte del parco urbano costiero era stato svenduto”, aveva dichiarato Mario Foti, allora sindaco di Furnari. Dalla sua denuncia si era poi sviluppata l’inchiesta della Procura. “Ho fatto il mio dovere tutelando gli interessi dei beni pubblici fruibili al pubblico, tra l’altro si tratta di una delle parti più belle del nostro litorale”, aveva concluso.

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30 Novembre 2018, 20:28

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