08 Giugno 2017, 12:23
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PALERMO – Circa tremila regionali, secondo gli organizzatori, stanno partecipando all’assemblea convocata da tutte le sigle sindacali, davanti alla Presidenza della Regione siciliana, dove è in corso il sit-in di protesta. La manifestazione è stata indetta dai sindacati di categoria di Cgil, Cisl e Uil, da Cobas-Codir, Sadirs, Ugl, Dirsi e Siad. Dal 2005 i dipendenti regionali sono senza rinnovo del contratto di lavoro e “da 17 anni – accusano i sindacati – non si fa nulla sul riassetto del personale”. “Chiediamo di riclassificare il personale in modo differente rispetto al passato”, affermano i sindacati. I manifestanti avevano bloccato la strada davanti a Palazzo d’Orleans, poi grazie all’intervento di mediazione della Digos è stata sgomberata in attesa che dal Palazzo qualcuno riceva una delegazione sindacale. Interessati alla vertenza sono 15 mila dipendenti della Regione, 1.400 dirigenti, 2 mila lavoratori delle società partecipate e 500 degli enti collegati.
La nota dei sindacati
“Adesso il governo faccia seguire i fatti alle promesse. Non c’è più tempo da perdere: devono essere rinnovati i contratti”. Lo dichiarano i rappresentanti delle sigle Fp Cgil (Campagna e Agliozzo), Cisl Fp (Lercara e Piede), Uil Fpl (Camarda-Di Noto) al termine dell’incontro con una rappresentanza del governo “nella quale pesa però l’assenza, ancora una volta, del presidente della Regione Crocetta”, l’accusa delle sigle. Erano presenti, infatti, Gaetano Chiaro capo di gabinetto del governatore, Giuseppe Amato capo di gabinetto dell’assessore alla Funzione pubblica Luisa Lantieri e Gioacchino Pontillo che della Lantieri è il segretario particolare.
“Sono stati tanti – raccontano i rappresentati sindacali – i temi trattati, ed è stata rappresentata la necessità di un confronto serio con le organizzazioni sindacali, al fine di mettere in atto delle riforme serie e condivise, che non vengano calate dall’alto, come già accaduto in passato, da un legislatore disattento e lontano dalle reali esigenze della macchina amministrativa, e il cui unico obiettivo era quello di realizzare tagli lineari a discapito dei lavoratori e dei servizi erogati a tutti i cittadini”. Tra le ultime “emergenze”, quelle dei “pensionamenti e prepensionamenti che hanno ridotto l’organico, dell’ordinamento professionale ormai obsoleto che rischia di paralizzare l’intera macchina amministrativa, di una dirigenza che ancora vede una terza fascia che ancora non si è affatto ‘esaurita’”. Una situazione che rischia di far “esplodere” gli uffici. Per questo, insistono le sigle: “Bisogna procedere immediatamente al rinnovo dei contratti”. In questo senso, il capo di gabinetto dell’Assessore alla Funzione Pubblica ha comunicato che in occasione dell’incontro già programmato per Giovedì 15 giugno con l’Assessore alla Funzione Pubblica, saranno consegnate ai sindacati le prime proposte che saranno oggetto della successiva direttiva che sarà inviata all’Aran, per procedere al rinnovo dei contratti del comparto e della dirigenza. “Ma alle parole – concludono i sindacati – stavolta devono seguire i fatti. E noi saremo pronti a incalzare il governo”.
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08 Giugno 2017, 12:23