20 Giugno 2016, 15:28
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PALERMO – Sì alla musica all’esterno dopo gli orari stabiliti, ma solo se acustica e senza amplificazione, mentre all’interno dei locali si potrà suonare tranquillamente senza preoccuparsi che i suoni si sentano anche per strada. Resta invece il divieto dell’amplificazione esterna, a qualsiasi orario e in qualsiasi circostanza a meno di specifiche deroghe, così come vanno rispettate le norme nazionali sui decibel e le disposizioni regolamentari sugli orari. La movida palermitana si risveglia così dopo l’ordinanza con cui il Cga, ossia il Consiglio di Giustizia amministrativa, ha accolto parzialmente il ricorso di sei locali contro il regolamento votato dal consiglio comunale a novembre del 2015.
Una vicenda che si trascina da mesi e a cui non si riesce, ancora, a mettere un punto fermo. Il Cga ha infatti accolto la sospensiva, dopo che il Tar l’aveva negata, ma soltanto per alcuni commi del regolamento voluto dal sindaco Orlando e chiesto a gran voce anche dal comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza: per la precisione si tratta dei commi 3 e 5 dell’articolo 6 che vietano (o meglio vietavano, vista la sospensione) la musica (anche acustica) all’esterno dopo la mezzanotte e che dalla strada si sentisse cosa avveniva dentro il locale. Il che significava, per intenderci, chiudere porte e finestre anche d’estate o non poter suonare una chitarra senza le casse. Secondo il Consiglio manca una chiara indicazione dei decibel da non poter superare; il Comune la Polizia municipale dovranno quindi adeguarsi e continuare a eseguire i controlli secondo la nuova versione del regolamento, almeno finché il Tar non si pronuncerà nel merito, probabilmente entro la fine dell’anno.
Sta di fatto, però, che il rischio che si generi il caos fra gli esercenti è elevato e che i vigili dovranno attenersi scrupolosamente alle nuove disposizioni per evitare possibili ricorsi contro le multe. Quest’estate trascorrerà così, pertanto, con tanti punti interrogativi: il Comune potrebbe ricorrere contro la sospensiva del Cga, il Tar dovrà pronunciarsi nel merito entro l’anno e, in base alla sentenza, sarebbe possibile un nuovo ricorso da parte di Palazzo delle Aquile o dei ricorrenti.
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20 Giugno 2016, 15:28