“Ricordiamo Paolo senza divisioni”

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17 Luglio 2013, 12:36

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PALERMO – Ventuno anni dalla strage di via D’Amelio. Anni di silenzi, verità nascoste, domande rimaste tutt’oggi insolute. Nel corso della presentazione al Comune delle iniziative in programma per ricordare il giudice antimafia e gli agenti della scorta, il pensiero di Salvatore Borsellino vola quasi istintivamente a quella giustizia che dal lontano 19 luglio del ’92 cerca con tutte le sue forze.

Tra i desideri di Salvatore, è presente quello di commemorare Paolo con un unico striscione. Nessuna bandiera di partito, nessun comizio ma una manifestazione unitaria in nome della legalità: “Paolo è vivo, non vogliamo ipocrite corone di fiori per ricordarlo, ma bandiere tricolori per un uomo che ha sacrificato la propria vita per lo Stato, per il Paese – ha spiegato al suo arrivo -. Non ho mai pianto mio fratello, non lo potrò piangere fin quando non saranno fatte verità e giustizia”.

E sulle indagini relative alla strage di via D’Amelio ha aggiunto: “Ci sono, oggi, da parte soprattutto della magistratura dei segnali forti, una lotta continua. Dico anche, però, che non mi fido di tutta la magistratura, non tutti sono uguali, mi fido di certi magistrati che a Palermo e Caltanissetta stanno rischiando la propria vita per arrivare alla verità”.

Il fratello del giudice Paolo, inoltre, ha colto l’occasione per allontanare le polemiche, sorte nei giorni scorsi, sulla gestione del calendario delle iniziative tra le associazioni del forum XIX luglio e i membri del movimento delle agende rosse da lui guidato. Incomprensioni che, a detta di Salvatore Borsellino, sono state superate spostando di un’ora l’intervento di Marco Travaglio, previsto inizialmente per le 21, e permettendo in tal modo al corteo di giungere senza intoppi sul luogo in cui avvenne la tragedia.

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“Il 19 luglio si lotta per il sogno di Paolo e tutti devono avere la possibilità di ricordarlo. Abbiamo spostato parte del nostro programma proprio per permettere al corteo, com’è giusto, di rendere omaggio alla memoria di un grande uomo che ha segnato il cuore e la vita di molti – ha continuato -. Il fatto che ci siano più iniziative per ricordare la strage di via D’Amelio non è un problema, anzi, è indice di una varietà di testimonianze”.

Dello stesso avviso anche Rita Borsellino: “Le manifestazioni che si accavallano per ricordare Paolo sono un segnale importante del sentimento di vicinanza espresso da tante persone, non sono indice di disorganizzazione – ha aggiunto l’europarlamentare e sorella del magistrato -. Qui non si tratta di commemorare. La memoria è l’elaborazione di quello che è accaduto, un’elaborazione che avviene nel presente ma che serve a costruire il futuro”.

Parole accorate, infine, quelle rivolte da Rita Borsellino alle nuove generazioni: “Paolo deve essere ricordato ogni giorno. Nessuno pensi che la memoria valga solo il 19 luglio – ha concluso -. Paolo vive nei gesti, nelle parole, nei pensieri, nei sorrisi. Paolo è qui”.

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17 Luglio 2013, 12:36

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