"Ridurmi l'indennità?| Preferisco lavorare di più" - Live Sicilia

“Ridurmi l’indennità?| Preferisco lavorare di più”

L'assessore alle Attività produttive Linda Vancheri

L'assessore alle Attività produttive Linda Vancheri: "Sostengo l'iniziativa dei grillini, ma solo politicamente. Per permettere che le aziende abbiano mutui più facili useremo i finanziamenti comunitari". Dopo le conversazioni con Cartabellotta e Bonafede, prosegue il ciclo di interviste agli assessori di Crocetta.

l'intervista a linda vancheri
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3 min di lettura

PALERMO – “Il mio contributo al fondo per il microcredito voluto dal Movimento cinque stelle sarà un contributo politico in quanto assessore, non un contributo in termini economici”. L’assessore regionale alle Attività produttive Linda Vancheri fa una parziale marcia indietro sull’adesione alla riduzione dell’indennità lanciata dai deputati a 5 Stelle. E se quindi ieri l’assessore aveva detto “contribuirò al fondo”, adesso precisa i termini dell’iniziativa: “Contribuirò sì, ma con la politica”.
Insomma, assessore: in che modo contribuirà a questo fondo per il microcredito?
“Contribuirò con una linea politica ben precisa a favore di uno strumento creditizio per tutte le imprese. Non contribuirò con il mio stipendio”.
L’equivoco era nato anche nelle scorse settimane…
“È vero, ma non ho mai detto che avrei versato il mio stipendio per il fondo. Sono un tecnico, non un politico, per cui non ho nessuna intenzione di cercare un consenso personale. Oltre tutto decisioni come questa vengono prese collegialmente dalla giunta di governo”.
Un altro assessore, Franco Battiato, però ha annunciato che devolverà il suo stipendio in beneficenza.
“Lui lo aveva comunicato precedentemente al presidente Crocetta. Io ho un altro punto di vista: se guadagno tanto devo lavorare il doppio. Devo meritare lo stipendio che prendo. I cittadini merito molto più che la riduzione delle buste paga degli assessori. Meritano lealtà e impegno”.
In questo periodo, però, si parla molto di abbassamento dei costi della politica. Cosa ne pensa?
“Intanto noi assessori ci siamo già ridotti lo stipendio di un terzo, prendiamo circa 10 mila euro rispetto ai 15 mila euro degli anni passati. Poi ho rinunciato all’auto blu, per come sono fatta voglio essere indipendente. Uso la mia auto, e se sono a Palermo e ho bisogno di un mezzo chiamo l’autoparco. Non ho alcun bisogno di una vettura personale con un autista. Detto questo però chiedo di essere giudicata per il lavoro che faccio”.
Il suo assessorato sta elaborando proposte a supporto del credito alle imprese?
“Dar vita ad un fondo a garanzia delle imprese con un capitale circolante è prioritario. Per farlo stiamo ragionando con le associazioni di categoria. Si è già svolto un tavolo con la partecipazione del nostro assessorato e di quello al Bilancio, alla presenza di Confindustra, Confartigianato e Cna”.
In cantiere esistono idee concrete?
“Stiamo pensando di usare una linea dei finanziamenti comunitari per attivare questo fondo. Lo hanno già fatto in Puglia, ma anche in Ungheria, per fare due esempi. Spesso noi siciliani siamo stati restii a prendere esempio dalle best practice, invece queste sono una risorsa da tenere come riferimento. Per questo è stato presente al tavolo con le associazioni di categoria anche il presidente della Confidi Puglia. Vogliamo imitare il modello pugliese”.
Esistono degli ostacoli a questo uso dei fondi comunitari?
“Si tratta di creare uno strumento di ingegnerizzazione finanziaria. La crisi economica ha fatto sì che l’Unione europea considerasse utilizzabili per il credito i fondi strutturali. Noi abbiamo già avuto tre incontri, siamo al lavoro per un documento comune”.
Parliamo di tempi: quanto si dovrà attendere?
“Anche in questo caso siamo vincolati all’approvazione del bilancio. Ad aprile dovremmo già essere in moto. I fondi per il capitale circolante esistono in tutta Europa, questo fondo rotativo sarebbe assolutamente importante”.
Come mai finora non ci ha pensato nessuno?
“Finora i fondi europei sono stati frammentati. Non ci sono stati veri investimenti. Come aver avuto caviale e ostriche, mentre a fianco si moriva di fame. Ora pensiamo a costruire gli strumenti adatti a costruire una linea finanziaria. Non possiamo più vivere di rendita: costruiamo un piano industriale”.


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