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Rifiuti, è polemica sul bando: per Dusty “partecipanti disorientati”

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09 Giugno 2021, 15:12

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CATANIA – Un bando impugnato, un servizio in proroga da anni e le percentuali di raccolta differenziata ai minimi termini. Tutto questo, nella città con una delle tariffe per i rifiuti più alte d’Italia. È bufera sull’appalto che dovrebbe assegnare il servizio cittadino per i prossimi sette anni: dopo l’apertura delle buste – che hanno visto aggiudicarsi due dei tre lotti due ditte laziali – la ditta che svolge attualmente il sevizio, la Dusty, è ricorsa al Tar. Un ricorso che, se vinto, potrebbe riportare le lancette indietro di anni costringendo la Srr a un nuovo bando. Oggi, in Camera di consiglio, si discute infatti la sospensiva, in attesa della sentenza prevista per luglio.

Il ricorso

Come già annunciato in un comunicato stampa la Dusty srl, amministrata da Rossella Pezzino de Geronimo, si è rivolta al Tar. a essere contestato è il bando, che sarebbe fumoso e antieconomico per la società ricorrente. Il cui avvocato, Carmelo Barreca, illustra le motivazioni evidenziando come la stazione appaltante non avrebbe chiarito a dovere a chi spetterebbero i maggiori costi di trasporto nel caso in cui non fosse possibile trasportare i rifiuti negli impianti locali.

Il chiarimento che non chiarisce

“Quello che sta venendo fuori in base alle memorie che ha presentato la Srr – afferma – è che la stessa sostiene, in caso di maggiori costi, che gli stessi sono a carico della ditta aggiudicataria. La Srr – prosegue il legale – sostiene che il bando sia chiaro, invece così non è”. Come ammetterebbero le stesse ditte, Ecocar e Supereco, che si sono aggiudicate due dei tre lotti. “Sostengono – dice il legale – che, in caso ci fossero degli scostamenti significativi, a loro spetterà un indennizzo. Questo fa capire che confusione c’è in ordine all’interpretazione del bando di gara, e come queste persone che hanno fatto l’offerta probabilmente l’hanno fatta con la convinzione di ricevere un indennizzo”.

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La Srr

La Società di regolamentazione dei rifiuti, che replica a quanto sostenuto da Dusty nel ricorso, risponde alle domande relative a chi debba sostenere i costi in caso i rifiuti dovessero essere conferiti fuori dalla Sicilia, con un chiarimento. È il 12 aprile 2021. ‘Qualora i predetti impianti dovessero cambiare registrando un sensibile incremento della distanza verranno riconosciuti all’aggiudicataria i maggiori oneri dovuti” – si legge nella memoria presentata. Salvo poi parlare di errore: “In data 23.04.2021, il RUP, non già –come artatamente evidenziato dal ricorrente- di propria iniziativa ma riscontrando la suddetta richiesta, comunicava che “in riferimento al punto 19 (rectius 18, N.d.r.) si comunica che per un mero errore è stato riportato “qualora i predetti impianti dovessero cambiare registrando un sensibile incremento della distanza, verranno riconosciuti all’aggiudicataria i maggiori oneri dovuti”, si rappresenta che non si voleva variare alcun passo dei documenti di gara, ragione per la quale il riscontro al chiarimento deve essere inteso quanto previsto nel seguente modo: nulla è dovuto alla società aggiudicatrice, anche nel caso in cui il nuovo impianto di conferimento dovesse trovarsi più distante’.

Troppa confusione

Tutto questo avrebbe ingenerato troppa confusione, per Barreca. Secondo il legale, questo avrebbe disorientato i partecipanti che, se avessero saputo degli indennizzi, forse avrebbero partecipato più numerosi. Compresa la Dusty. Il chiarimento rettificato, dunque, avrebbe indotto Dusty a non partecipare. “All’inizio c’era il chiarimento ma poi questo chiarimento dell’indennizzo è venuto meno” – afferma ancora l’avvocato che sottolinea come lo stesso sarebbe arrivato nell’ultimo giorno utile per impugnare il bando.

Dusty replica a Srr

Sarebbe questo il motivo per cui Dusty avrebbe atteso per presentare ricorso. Aspetto sollevato dalla stessa Srr: “Quanto sopra rende già evidente come tale ricorso rappresenti null’altro che un inutile tentativo dell’attuale affidataria del servizio di impedire l’aggiudicazione di una procedura cui la stessa ditta non ha preso parte nell’errato convincimento – o forse speranza – che la stessa sarebbe andata deserta, con conseguente ulteriore proroga del rapporto in essere, oramai destinato a cessare il prossimo 30 giugno” – affermano i rappresentanti. Barreca, però, pone l’accento sulle date: “Il chiarimento esce il 12 aprile, l’ultimo giorno utile per impugnare il bando – dice. Non serviva impugnare. Ma poi, il 23 aprile la Srr si rimangia il chiarimento, parlando errore. A quel punto, Dusty di ritrova a non poter partecipare, perché viene rimesso in discussione l’indennizzo”. 

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09 Giugno 2021, 15:12

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