04 Ottobre 2023, 05:01
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CATANIA – Un centinaio di lavoratori stabilizzati, quelli del cosiddetto “bacino prefettizio”. E un incremento dell’importo contrattuale stabilito nei confronti del consorzio Gema, la ditta che si occupa della raccolta della spazzatura nel lotto Centro del Comune di Catania. Nel mondo dei rifiuti del capoluogo etneo le cose si muovono. Stavolta con una “perizia di variante” approvata dalla giunta comunale nel primo pomeriggio di ieri.
Secondo quanto appreso da LiveSicilia, nei giorni scorsi un centinaio di operai dell’igiene urbana cittadina hanno visto chiudersi la porta della precarietà alle loro spalle. Di fronte, invece, si sono trovati il portone di un contratto a tempo indeterminato. Fonti dei sindacati riferiscono che i lavoratori attualmente svolgono servizio per cinque ore e tutti nel lotto Centro, alle dipendenze del consorzio Gema. Sarebbe la stessa azienda ad avere chiesto, adesso, un incontro urgente con il Comune di Catania e con le organizzazioni sindacali per comprendere come inquadrare questi lavoratori e quali mansioni affidare loro.
Da qui si arriva alla delibera di giunta votata e approvata nel primo pomeriggio di ieri da sindaco e assessori. All’interno del documento si fa riferimento al “quinto d’obbligo“. Cioè la variazione contrattuale, in aggiunta o in difetto, che la stazione appaltante può chiedere – nel proprio esclusivo interesse – all’azienda che si è aggiudicata la gara. Così a Gema dovrebbero essere chiesti più e migliori servizi, vista la delicatezza della zona nella quale si trova a operare: il centro cittadino, appunto, la cartolina che il capoluogo etneo dovrebbe lasciare a turisti, studenti fuori sede e residenti.
Gema, a fronte di richieste più pressanti e dettagliate da parte dell’amministrazione comunale, dovrebbe ricevere non più di un dieci per cento ulteriore rispetto a quanto previsto dal contratto. A quanto di preciso ammonti questa variante in eccesso non è ancora chiaro: indiscrezioni dicono che si potrebbe trattare di quasi due milioni di euro extra l’anno, che l’amministrazione comunale dovrebbe trovare dalla differenza tra l’impegno di spesa previsto dal servizio e quanto, invece, effettivamente versato a Gema. Economie che permetterebbero di pagare di più i privati, senza però aumentare ancora il costo della Tari, la tassa sui rifiuti a carico dei cittadini.
Cifre che vanno declinate su tutta la durata dell’appalto. Dei sette anni andati a gara, nel lotto Centro ne è trascorso poco più di uno, considerando che i lavori sono stati avviati a giugno 2022. Mesi a dir poco problematici, tra l’altro, se è vero che quello dei rifiuti è un problema quotidianamente sulla bocca dei catanesi.
Un numero maggiore di unità operative (un centinaio a tempo indeterminato, appunto) e integrazioni rispetto al capitolato d’appalto per la rimozione di cumuli e microdiscariche sarebbero la soluzione per il lotto centrale e il “decoro della città”.
Anche se, a quanto pare, prima di arrivare alla formulazione della delibera approvata ieri ci è voluto un po’ di dialogo politico. Sembra, infatti, che una prima proposta, di manica più larga, sarebbe arrivata in giunta lo scorso venerdì. Senza ottenere il via libera di Palazzo degli elefanti. L’assessore all’Igiene urbana Salvo Tomarchio l’avrebbe quindi presentata nuovamente ieri, con qualche aggiustamento.
Nel frattempo, però, la notizia di una delibera sul tema dei rifiuti era arrivata alle orecchie almeno della commissione consiliare Ecologia, che ha giusto avuto il tempo di votare i vicepresidenti e subito ha dovuto fare i conti con (i limiti e) le competenze del senato cittadino. “Non devono passare dal Consiglio comunale per un atto del genere – spiega a LiveSicilia Serena Spoto, presidente della commissione – Ma, per capire meglio, abbiamo convocato l’assessore Tomarchio per questo venerdì”. Una seduta che sarà trasmessa in videoconferenza sui canali del Comune di Catania, buona abitudine rimasta dalla pandemia da Covid-19.
“Attendiamo quanto prima l’assessore e la direzione Ecologia a una apposita e urgente conferenza dei capigruppo”, interviene il presidente del Consiglio comunale Sebastiano Anastasi. Perché se è vero che dall’aula consiliare non si deve passare, è vero anche che in politica i segnali contano.
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04 Ottobre 2023, 05:01