Rifiuti, patata bollente della città: "Appalto non rispettato" - Live Sicilia

Rifiuti, patata bollente della città: “Appalto non rispettato”

Salvo Tomarchio è l'assessore all'Ecologia di Catania. Giovane ma con le spalle abbastanza larghe da sentirsi in grado di reggere la più complessa delle deleghe.

CATANIA – Il suo nome lo ha scelto il presidente della Regione Renato Schifani. Serviva il secondo assessore di Forza Italia per la giunta del sindaco di Catania Enrico Trantino e lui aveva le caratteristiche giuste: giovane, preparato, col giusto grado di indipendenza dalle aree interne del partito. O almeno così dicono le voci su Salvo Tomarchio, il nuovo assessore ai Rifiuti di Palazzo degli elefanti.

Di mestiere si occupa di vigilanza privata nella Europolice, la ditta di famiglia. E forse è questo il motivo per cui l’assessorato storicamente più complicato della città non lo preoccupa: “Gare e appalti sono quello che faccio quotidianamente”, dice a LiveSicilia. Nel corso di un’intervista in cui si parla anche del costo della Tari e dei lavoratori dell’appalto settennale dell’immondizia.

Si racconta che la delega ai Rifiuti sia quella che non volesse nessun assessore. E che alla fine sia toccata a lei, scaricata come una patata bollente.
“Non ho notizie in merito, ma mi sembra improbabile. Tutti i miei colleghi hanno una grande voglia di fare. Se qualcuno voleva «scappottarsela», lo ringrazio”.

Addirittura.
“È una delega che sta molto a cuore al sindaco. La questione ambientale, dei rifiuti, del verde e del decoro urbano è centrale in ogni città. A Catania è un tema importante. Io, francamente, non ci vedo una scelta fatta per esclusione. Anche perché non mi risulta che le deleghe siano state trattate con i partiti. Probabilmente, il sindaco ha fatto la sua scelta basandosi sul fatto che occuparsi di rifiuti significa occuparsi della gara d’appalto e di un servizio ad alta densità di manodopera. Io faccio da dodici anni un lavoro simile, ho un’azienda con quasi cinquecento lavoratori nel settore della vigilanza privata. Il funzionamento delle gare, il dialogo con i sindacati, è tutto parte del mio lavoro”.

Ha letto il capitolato d’appalto della gara settennale dei rifiuti attualmente in vigore?
“Ho letto tutti gli atti delle gare in una settimana. Lo faccio con facilità, non mi viene complicato. Forse è stato questo uno dei criteri. Non ho mai chiesto al sindaco perché ha scelto me. Mi ha dato la delega e me la sono presa. Mi ha solo domandato: «Vuoi lavorare o vuoi fare politica?» e io ho risposto: «Se è possibile, tutt’e due». Non vengo a scaldare la poltrona”.

Tutti i sindaci, man mano che si insediano, dicono che i rifiuti sono una delle cose più importanti da governare. Dicono tutti che segneranno un cambio di passo. I cittadini, però, ancora lo aspettano. Chi arriva in centro da una qualunque delle periferie vede, nell’ordine: microdiscariche, discariche abusive, differenziata non raccolta, cumuli dove prima c’erano i cassonetti.
“Vanno distinti due temi: ciò che rientra nell’ordinaria amministrazione e ciò che, invece, è straordinario. Partiamo dall’ordinario: il servizio già pecca nella sua ordinarietà, non c’è dubbio”.

Perché pecca?
“Non voglio dare risposte semplici a problemi complessi, anche se a volte sono quelle giuste. Io, francamente, ho letto e studiato molto il capitolato e non mi sembra che venga rispettato appieno. Ho letto capitolati molto fumosi, il nostro è chiaro e scritto bene. Credo che se si rispettasse nella sua interezza, potrebbero non esserci tanti dei problemi che ci sono. Ma mi riservo di fare ulteriori verifiche”.

Quali sono gli aspetti del capitolato che le sembra non vengano rispettati? E perché i sorveglianti non li fanno rispettare?
“È un tema che voglio approfondire, anche nella logica di un confronto proficuo con le aziende. Non siamo in antitesi, mi sono imposto un atteggiamento il più possibile di apertura. Per quello che vedo mi sembra che ci sia tanto da fare: sul lavaggio delle strade, per esempio, non mi pare di vedere che avvenga tutti i giorni. I sorveglianti del Comune sono 22, non sono tantissimi: fanno quello che possono, rendicontano quotidianamente le loro attività”.

Andiamo alle questioni straordinarie.
“Da quando ho giurato ricevo segnalazioni. Ne ricevo una media di una trentina al giorno. Segnale di un’emergenza che va gestita ma che riguarda anche i comportamenti non corretti dei cittadini. Se ricevo una foto sulla microdiscarica di fronte a un condominio, lì da una settimana, sollecito e bonifichiamo. Ma nella foto si vedevano anche i carrellati condominiali e difficilmente di fronte proprio a quel cancello l’immondizia veniva gettata dai passanti, no? E poi c’è l’elemento del fatto che spesso arrivano dai Comuni limitrofi a buttare la spazzatura in strada da noi”.

Questo fatto degli “sporcaccioni” forestieri è un vessillo che viene agitato da anni, ormai.
“È innegabile che ci siano Comuni, anche vicini, che hanno visto un importante innalzamento della percentuale di differenziata e poi, se si guardano i dati di quanto stanno conferendo, ci si accorge che hanno un abbattimento di sette, otto tonnellate di rifiuti al mese. La domanda è: queste sette, otto tonnellate dove finiscono?”.

Il centro storico non è sporco perché arrivano da Misterbianco o da San Gregorio a buttare la spazzatura in via Etnea, assessore.
“Anche questo è un tema. Un tema sono i cittadini che vengono da fuori. Un tema sono i condomini irrispettosi. Un tema ulteriore sono i catanesi che mantengono comportamenti scorretti o, addirittura, palesemente folli. Ho visto un video di un uomo che lancia un mobile dal balcone di casa. I casi come questo, debitamente identificati e perseguiti, devono fare parte di una comunicazione che funzioni anche da deterrente”.

Servono più lavoratori? Mi riferisco, per esempio, al tema dei settanta precari del Consorzio Gema.
“Questo non è un tema che riguarda l’amministrazione. Questo appalto prevede delle cose e del personale uscente. Sta a te, ditta, fare le tue valutazioni in sede di offerta. Visti i metri quadrati, vista la città, visti una serie di fattori… Mi servono X persone, X mezzi… Ai settanta del bacino noi siamo vicini, ma decidere quante persone devono lavorare e per quante ore, nel rispetto delle leggi, è una questione interna. L’amministrazione non è socia dell’azienda. L’azienda è privata, non è una municipalizzata. Non si può chiedere più soldi, creando tensione sociale”.

Perché questa sì, invece, che è affare dell’amministrazione comunale.
“Non la tensione sociale creata ad hoc. Oggi ce n’è una, fra sei mesi ci sarà quella per i livelli, poi quella per il monte ore, poi ci sarà quella per il colore della maglietta… Tutto lecito, tutto comprensibile. Ma un problema delle aziende che hanno partecipato a una gara pubblica e se la sono aggiudicata a determinate condizioni non può diventare un problema della città. Altrimenti perdiamo la bussola”.

Qual è la situazione delle sanzioni per il mancato rispetto del capitolato?
“Ho chiesto un report. Quello che è stato fatto nel passato non mi interessa. Ho scelto di non controllare il livello di partenza. Voglio indagare su quello che accadrà d’ora in avanti”.

Dialogo con la Srr (Società regolamentazione rifiuti)?
“Appena partito. Sono arrivato da poco, ho montagne di progetti da studiare. C’è anche il tema dei finanziamenti ottenuti e da ottenere. Per esempio quelli per le sei nuove isole ecologiche, siamo a un passo dall’ottenimento dei fondi però la graduatoria si è bloccata. Devo dire che, su questo, il vento a favore del governo di centrodestra nazionale e regionale potrebbe esserci utile. Il presidente Schifani si è reso disponibile a cercare un incontro per capire se ci sono i fondi per fare scorrere la graduatoria, cosa che riguarderebbe molti Comuni oltre a Catania. Sei nuovi centri comunali di raccolta servirebbero a immaginare anche nuove premialità per i cittadini che effettuano l’autoconferimento. Il porta a porta è costosissimo…”.

Quando si abbassa la Tari?
“Prima risolviamo tutti i problemi. Intanto bisogna riscuotere, poi trovare un nuovo equilibrio. Non sarei serio se dicessi che tra sei mesi abbasseremo la Tari. Non ce ne sono le condizioni, al momento. Siamo troppo indietro su tante cose”.

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