10 Febbraio 2020, 06:03
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PALERMO – Il nuovo calendario della differenziata nella zona del “porta a porta” a Palermo inizia a funzionare: lo scorso gennaio, infatti, c’è stato un aumento medio dell’8% della raccolta dei rifiuti in ognuna delle quattro aree, pari a 630 tonnellate di immondizia differenziata in più rispetto alla media del 2019. Una buona notizia che però da sola non basta a risolvere il problema dei rifiuti nella quinta città d’Italia, ancora alle prese non solo con chi preferisce buttare l’immondizia nei quartieri non serviti dal porta a porta, ma anche con chi, pur abitando in altri comuni, porta i propri sacchetti in città, per non parlare delle discariche abusive.
Palazzo delle Aquile ha così deciso di ricorrere alla “artiglieria pesante”, con un sistema di telecamere che però dovrà prima passare dal Garante della privacy. “Se da un lato i dati dalle aree del porta a porta fanno ben sperare, con una media che si attesta al di sopra del fatidico 65%, non si può negare che continuano da parte di una parte dei cittadini comportamenti poco virtuosi, per non dire illegali e incivili – dice il sindaco Leoluca Orlando – Per questo ho chiesto agli uffici competenti e alla Polizia Municipale di predisporre un piano di videosorveglianza fissa e mobile che ci permetta di monitorare le oltre 130 discariche censite in città; un piano che sarà nelle prossime settimane trasmesso per conoscenza anche all’Autorità Garante della Privacy. Se c’è infatti un paradosso in questa vicenda è che nel denunciare chi commette quello che è con tutta evidenza un reato bisogna farlo senza violarne la privacy, anche per evitare che eventuali sanzioni siano impugnabili davanti alla Giustizia amministrativa”.
Una prima sperimentazione della videosorveglianza partirà, grazie alla collaborazione fra Rap e Polizia Municipale, fra marzo e aprile con 20 telecamere fisse e mobili, per essere seguita da un piano da circa un milione di euro (di fondi extra-comunali) che permetterà il monitoraggio di tutte le discariche anche in sinergia con la Sispi. “A questo intervento che vede mobilitati diversi uffici ed aziende dell’Amministrazione, si affiancherà anche – spiegano gli assessori Giusto Catania e Fabio Giambrone – una nuova campagna di informazione e sensibilizzazione sull’utilizzo dei Centri comunali di raccolta e sulla corretta differenziazione e in parallelo una intensificazione dei controlli in borghese anche notturni per colpire chi non ha rispetto per la nostra città”.
La campagna di informazione della Rap, del comune di Palermo e della Sispi sul nuovo calendario del porta a porta, intanto, sta dando i primi frutti: nel porta a porta 1 la media a gennaio è stata del 62%, pari a 1771 tonnellate, in aumento di dieci punti percentuali; nel primo step del porta a porta 2 la percentuale arriva al 67,31% (nove in più rispetto al 2019), nel secondo step al 74% (sei punti in più) e nel terzo al 67% (quasi 10 in più). I nuovi calendari hanno previsto la riduzione da due a uno dei giorni di raccolta del residuo non riciclabile e una maggiore uniformità fra le diverse aree della città.
“Resta ancora molto, troppo alto – afferma il presidente della Rap Giuseppe Norata – il fenomeno della migrazione dei rifiuti: la brutta abitudine di portare rifiuti prodotti nelle aree del porta a porta al di fuori di queste, abbandonandoli in strada o nei cassonetti indifferenziati. Anche se in diminuzione rispetto al passato, questo fenomeno resta comunque a livelli alti. Altrettanto grave, tanto da contribuire ormai per quasi un quinto della produzione giornaliera di rifiuti in città, è l’abbandono da parte di residenti in altri comuni che lavorano a Palermo e che la mattina lasciano i propri rifiuti lungo le vie di accesso, sia dal lato di Isola delle Femmine, sia da quello di Ficarazzi-Villabate, sia da Monreale. Stimiamo che ogni giorno siano quasi 200 le tonnellate di rifiuti che in questo modo illegale entrano nel nostro territorio, contribuendo non poco ad aggravare il lavoro e i conti dell’azienda”.
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10 Febbraio 2020, 06:03