Politica

Riforma urbanistica, stralciato l’aumento di cubatura degli edifici

di

29 Ottobre 2024, 19:19

2 min di lettura

PALERMO – Marcia indietro del governo sulla norma della riforma urbanistica che prevedeva la possibilità di aumentare la cubatura del 30% per gli edifici demoliti e ricostruiti. Dopo una sospensione dei lavori di quasi due ore, lo stralcio dell’articolo 8 del ddl urbanistica. La norma aveva portato l’opposizione sulle barricate e aveva indotto l’assessora al Territorio, Giusy Savarino, a chiedere una sospensione dei lavori. Al rientro in aula lo stralcio dell’articolo contestato.

La battaglia sull’articolo 8

La riforma, alla quale è stata agganciata anche la norma che recepisce il piano salva-casa nazionale (contrario il M5s), ha così ripreso il suo iter. “Abbiamo evitato una norma che avrebbe sfregiato la Sicilia”, le parole del capogruppo Pd Michele Catanzaro“, che in aula aveva parlato di “premio ai palazzinari”.

Tra i più accesi nelle file dem anche Tiziano Spada, Nello Dipasquale, Antonello Cracolici e Valentina Chinnici. “Non si può limitare il tutto a un aumento di cubatura del 30%, serve una visione complessiva delle esigenze delle città – aveva detto Dipasquale -. Così si arriverà soltanto a quartieri-dormitorio”.

Tra i Cinquestelle è intervenuto Nuccio Di Paola. “Vi assumerete la responsabilità dell’approvazione di questa norma anche da punto di vista mediatico”, le parole del coordinatore regionale dei pentastellati. In campo anche Ismaele La Vardera: “Un governo delle cementificazioni che rinnega di fatto il rinnovamento energetico”, aveva affermato. Si vuole permettere una grande porcheria con una norma che trova all’interno della maggioranza ulteriori spaccature”.

Articoli Correlati

Tutto questo alla vigilia dell’ultima battaglia, l’emendamento presentato dal centrodestra per rinviare le elezioni di secondo grado già previste per il 15 dicembre per Liberi consorzi e Città metropolitane. La mossa, che era stata anticipata da LiveSicilia, servirà ad aprire la strada al ddl che reintroduce l’elezione diretta negli enti che un tempo si chiamavano Province.

Bocciata, per il resto, la norma che consentiva di sanare un immobile costruito abusivamente da un mafioso solo perché acquisito dallo Stato. “Sarebbe stata un’aberrazione giuridica, morale, etica e politica che questo Parlamento non poteva permettersi”, è stato il commento del capogruppo M5s Antonio De Luca che brinda all’approvazione dell’emendamento soppressivo targato Cinquestelle. “L’approvazione di questo articolo – ancora De Luca -, oltre che sollevare enormi dubbi di costituzionalità, avrebbe costituito un precedente pericolosissimo che avrebbe spianato la strada ad altre potenziali sanatorie” e questo non potevamo assolutamente permetterlo”.

“Con i nostri emendamenti abbiamo messo delle toppe provvidenziali già a partire dall’articolo uno che, com’era stato strutturato inizialmente, minava i cardini fondamentali della legge urbanistica che deve puntare all’azzeramento del consumo del suolo, se non vogliamo assistere ad una solidarietà ipocrita davanti ai danni che i siciliani subiscono ad ogni alluvione”, è il commento della pentastellata Cristina Ciminnisi, componente della commissione Ambiente.

Pubblicato il

29 Ottobre 2024, 19:19

Condividi sui social